profilo - la mia attività: webmaster, grafica, fotoritocco
siti web: tipi di sito realizzabili, motori di ricerca, pubblicazione, assistenza, implementazioni, etc.
ti spiego che cos'è il web-hosting
in questa pagina ti mostro i principali siti che ho realizzato, con una descrizione ed il link per visitarli
menu della sezione del sito dedicata alla fotografia
photoshop: la camera oscura digitale; download manuali
galleria fotografica: foto realizzate nel tempo libero, e per il web
vai alla home
in questa pagina mi presento
ti spiego come puoi contattarmi
rispondo alle domande più frequenti che mi fate
indietro

Augusto Capra: webmaster - grafica - fotoritocco


Schede monografiche


Stampa casalinga delle fotografie.    A cura di  Fausto Zambra (www.fotozambra.it)

Esistono stampanti che impiegano diverse tecnologie di stampa, in questa sede parleremo solo delle stampanti inkjet (a getto d’inchiostro) che sono le più diffuse e utilizzate.

Vediamo innanzitutto quali sono i vantaggi e gli svantaggi dello stampare foto in casa con una stampante inkjet.

Vantaggi:
  • Immediatezza, possiamo stampare le nostre foto appena scattate.
  • Pieno controllo sulle stampe, possiamo gestire tutto il processo dallo scatto alla stampa e, eventualmente, ristampare se i risultati non ci soddisfano.
Svantaggi:
  • Costo elevato della stampa, tra costo della carta e delle cartucce (che devono essere originali per garantire la migliore qualità di stampa possibile) il costo per copia è, in genere, decisamente più elevato rispetto alla stampa in laboratorio.
  • Necessità di avere una ottima stampante fotografica, con una stampante generica non espressamente progettata per stampe fotografiche è difficile ottenere buoni risultati.
  • Qualità di stampa, non sempre all’altezza dell’impegno di tempo e di denaro impiegati.
  • Durata delle stampe, col tempo le stampe inkjet tendono a sbiadire. C’è da dire, però, che nel tempo la qualità di inchiostri e carte è migliorata moltissimo e questo problema si è praticamete risolto.

Che stampante fotografica acquistare?

Vediamo alcune caratteristiche da considerare prima di acquistare una stampante:
  • Innanzitutto deve essere una stampante specifica per uso fotografico, una comune inkjet molto difficilmente darà risultati soddisfacenti.
  • Deve avere il nero fotografico separato, quindi almeno cinque cartucce d’inchiostro. Il motivo si può comprendere analizzando per sommi capi il funzionamento di questo tipo di stampanti.

spazio colore CMYKGuardate la seguente immagine:

Le stampanti inkjet usano tre colori primari, Cyan, Magenta e Yellow, che miscelati tra loro producono tutti gli altri. Il nero si ottiene miscelando i tre colori. In questo modo il nero non sarà mai un nero profondo, ma piuttosto un grigio scuro. Per ovviare a questo problema le stampanti fotografiche hanno una cartuccia per il nero fotografico (da non confondersi con la cartuccia del nero che la stampante usa per i testi.)

cartucce coloreUna stampante inkjet fotografica a cinque inchiostri. Notiamo che ha il nero fotografico e gli inchiostri dei colori principali separati.

Ci sono stampanti che hanno più di cinque inchiostri, questo perché hanno degli inchiostri supplementari per riprodurre meglio i passaggi tonali tra un colore e l’altro.

Quali inchiostri utilizzare?
Per ottenere i risultati migliori nella stampa fotografica è sicuramente  meglio utilizzare gli inchiostri originali prodotti dalla casa produttrice della nostra stampante. Questo perché gli inchiostri originali sono specifici per la stampante che possediamo. Inoltre gli inchiostri originali di solito assicurano una durata maggiore della stampa e colori più brillanti. Bisogna anche considerare che alcune stampanti potrebbero essere danneggiate dall’uso di inchiostri diversi da quelli originali. Comunque oggi le cartucce non originali sono di ottima qualità (e di basso costo), io ho sempre usato cartucce compatibili sulla mia Epson Stylus Photo PX810FW senza alcun problema. Esistono cartucce ricaricabili: si ricicla e si rispetta l'ambiente, eliminando inutili sprechi: RE-USE is the FUTURE.



Quale carta fotografica dobbiamo acquistare?

Innanzitutto deve essere carta fotografica di buona qualità specifica per stampanti inkjet. Detto questo vediamo alcune caratteristiche:
  • Marca, le carte fotografiche inkjet sono prodotte sia dai costruttori di stampanti che da produttori terzi. Usando una carta della stessa marca della stampante si ha il vantaggio che nei driver della stampante troveremo già le impostazioni per quel tipo di carta. Ma possiamo avere buoni risultati anche con altre marche, dovremo solo fare un po’ di prove per trovare le impostazioni migliori da usare con quella carta.
  • Tipo di superficie, le carte fotografiche sono disponibili con superficie lucida (glossy), opaca (matte) o semilucida. Quale scegliere dipende molto dal nostro gusto personale, oltre che dal tipo di foto che stiamo stampando.

La stampa

Prima di tutto, vediamo cosa può risultare sbagliato in una stampa fotografica, cosa può deluderti.

Il principale problema risiede nei monitor che usiamo per valutare e ritoccare le nostre foto prima di stamparle. In parole povere, i monitor che usiamo al giorno d’oggi producono immagini troppo “belle”.

Il contrasto, la luminosità, la saturazione dei colori sono molto “pompati”, in maniera da lasciare a bocca aperta. In molte applicazioni, ad esempio nei videogiochi o nella visualizzazione di video, questo è effettivamente un vantaggio.

I difetti principali che potresti notare in una foto stampata rispetto a ciò che vedi sullo schermo sono questi:
  • Luminosità ridotta, foto troppo buie.
  • Contrasto ridotto, foto un po’ grigie.
  • Saturazione ridotta, colori smorti.
  • Colori non corrispondenti, come se la foto fosse stata ricolorata.
  • Dominanti di colore indesiderate, ad esempio una tonalità rossa sovraimpressa all’intera foto, come quando il bilanciamento del bianco è sbagliato.
  • Nitidezza troppo bassa, foto sfocata.
  • Risoluzione troppo bassa, foto sgranata.

Ecco allora come intervenire per evitare questi problemi. Consideriamo i 4 strumenti coinvolti nella creazione di un’immagine:

la fotocamera - il software di fotoritocco - il monitor - la stampante


Come configurare la fotocamera per avere buon stampe

Sembra strano, ma anche un’errata configurazione della fotocamera può portare risultati indesiderati. A dire il vero, se scatti in RAW, (come consiglio vivamente di fare), non ci sono problemi.
Se invece usi un qualsiasi altro formato, tipicamente il JPEG, dovrai premunirti scegliendo il giusto spazio colore.
Per spazio colore si intende l’insieme di regole che il software usa per decidere quali colori mostrare in base alle informazioni contenute in un file digitale. Cambiando spazio colore, a partire dallo stesso file, si ottengono immagini con colori anche molto diversi.
Gli spazi colore citati più spesso sono l’AdobeRGB e l’sRGB, disponibili su tutte le fotocamere e in tutti i programmi di fotoritocco. Qual è lo spazio colore giusto? Fra i due, sicuramente il più consigliato è l’AdobeRGB perché è più ricco di informazioni colori.
L’importante è usare sempre lo stesso, dal momento dello scatto al momento in cui il file viene esportato e poi stampato. Quindi, se scatti in jpeg e pensi di voler un giorno stampare le tue foto, verifica quale o quali spazi colore usano i tuoi programmi di fotoritocco, scegline uno e impostalo sulla fotocamera.
Nel caso in cui non stampassi a casa ma in un negozio o online, allora devi usare lo spazio colore impiegato da chi si occuperà di stampare le tue foto.


Come impostare i programmi di fotoritocco per la stampa

Ovviamente, vale innanzitutto il discorso fatto per la fotocamera. Fai in modo che tutti i tuoi programmi di fotoritocco impieghino il medesimo spazio colore e che questo sia concorde con la fotocamera e gli eventuali servizi di stampa.
Alcuni programmi richiedono di impostare lo spazio colore nelle preferenze.
Per evitare foto sgranate, attento alla risoluzione di stampa. Non mi riferisco a larghezza e altezza della foto, anche queste importanti, ma ai punti per pollice (point per inch, ppi).
Al momento della stampa puoi sempre impostare questo valore. Un approccio semplicista consisterebbe nell’andare sui 300 ppi. Così otterrai file piuttosto ingombranti, però.
Nel suo libro su Photoshop, Scott Kelby dice di non scendere mai sotto i 180 ppi e che non sale mai sopra i 220 ppi, anche per stampe su riviste. Come regola generale, più grande è la stampa, più bassa è la risoluzione di cui puoi accontentarti.
La risoluzione da scegliere, comunque, dipende anche dalla dimensione finale della stampa.
La qualità di una foto, o risoluzione, e' rappresentata dal numero di pixel che la compongono. Di solito si esprime come il numero di pixel della foto digitale in altezza ed in larghezza: es. 1600x1200 oppure in numero totale di pixel (1600x1200=1.920.000 pixel ->2Megapixel).Maggiore e' il numero di pixel migliore sarà la qualità di stampa.
La qualità di una stampa invece e' data principalmente dalla sua risoluzione espressa in in numero di punti per pollice = dpi.

Poiche' praticamente tutte le fotocamere digitali registrano le immagini a 72 dpi, si deve stabilire a quale utilizzo e' destinata l'immagine e calcolare le rispettive dimensioni di stampa per i diversi valori di dpi perche' da esso dipende la qualità che essa deve avere:
  • Fotografie da album o per la pubblicazione su riviste patinate: qualità alta (300 dpi).
  • Fotografie per la pubblicazione su rotocalchi: qualità medio-alta (200 dpi).
  • Fotografie per la pubblicazione su rotocalchi: qualità medio-bassa (150 dpi).
  • Fotografie per la pubblicazione su quotidiani: qualità bassa (90 dpi).
  • Fotografie per la visualizzazione su schermo: qualità molto bassa (convenzionalmente 72 dpi).

In realtà le cose sono complicate dal fatto che le dimensioni della stampa vengono date in centimetri, mentre la risoluzione della stampante e' espressa in dpi. Tuttavia il calcolo da fare non e' complesso: si prende una dimensione in centimetri, la si divide per 2,54 (per trasformarla in pollici) si moltiplica il risultato per la risoluzione di stampa che si intende adottare. Il risultato di questi calcoli esprime il numero di punti corrispondenti che l'immagine digitale deve avere per dare la dimensione prefissata con la qualità desiderata


Esempio: se il formato della stampa deve essere 15x10 cm e se la qualità deve essere alta (300 dpi), bisogna fare le seguenti operazioni:

15/2,54x300 = 1772 pixel
10/2,54x300 = 1181 pixel

ossia si deve partire da un'immagine digitale di 1772x1181 pixel per ottenere il risultato prefissato.


La risoluzione di una foto (espressa in dpi) può essere visualizzata e modificata utilizzando molti software di fotoritocco con il comando “dimensione immagine”.

Per quello che riguarda le stampanti, la risoluzione reale di una buona stampante a getto d'inchiostro arriva a circa 300 dpi; immagini fotografiche ancora accettabili si possono ottenere con una risoluzione di 150 dpi, ma in questo caso si e' decisamente al limite qualitativo più basso per una fotografia su carta patinata.


Punto cruciale: calibrare il monitor

Come accennavo sopra, la brillantezza dei monitor che abbiamo a disposizione, dal punto di vista del contrasto, della luminosità e dei colori, facilita la confusione quando si stampano le foto. Usando le impostazioni tipiche per i monitor, è praticamente certo che le foto che ti sembrano bellissime sul computer risulteranno smorte e deprimenti sulla carta. La soluzione a questo problema, comunque, non è difficile e si chiama calibrazione del monitor.
Dopo la calibrazione, la corrispondenza tra schermo e stampa sarà pressoché perfetta (ammesso che la stampa venga fatta con criterio, ovviamente). La nota dolente, purtroppo, è che una vera calibrazione sarà possibile solamente attraverso strumenti hardware appositi.


Spyder di DatacolorSe cerchi su Internet, troverai migliaia di articoli che ti spiegano come calibrare. Spesso, tra l’altro, i controlli presenti sui monitor o nel pannello di controllo non sono sufficienti ad una calibrazione esatta.

I prodotti per la calibrazione includono di solito uno strumento da porre a contatto con il monitor e un software apposito che, comunicando con esso, regola opportunamente il monitor. Il più citato di questi prodotti è lo Spyder di Datacolor, che puoi vedere nell’immagine qui sotto.

Senza dubbio, però, se vuoi stampe affidabili, meglio sottoporsi a questa spesa.

Una volta calibrato il monitor, probabilmente le immagini ti sembreranno sbagliate, proprio perché siamo abituati a impostazioni un po’ forzate. Vedrai che dopo qualche ora di utilizzo sembrerà tutto di nuovo normale.


Un ultimo consiglio. Anche la posizione del monitor può aiutare. Fai in modo di osservare il monitor dall’angolazione giusta, perché sugli schermi LCD l’immagine può sembrare anche radicalmente diversa in base all’angolazione da cui la guardi. Inoltre, fai attenzione alle sorgenti di luce ed ai riflessi sul monitor che possono alterare la tua percezione del colore.

Stampare: a casa o in laboratorio?

Quando sei sicuro di aver impostato correttamente i tuoi strumenti puoi ritoccare le tue foto in tranquillità. Al momento di stamparle, però, c’è ancora una cosa da decidere: in casa o in laboratorio?

Una cosa vera è che ormai le stampe sono diventate molto convenienti e, considerando tutti i costi coinvolti, stampare a casa risulta meno economico. La stampa in casa, dal canto suo, permette un maggior controllo e dà la soddisfazione di aver eseguito da solo l’intero processo, dallo scatto al prodotto finito.

Ricordati sempre di verificare con quale spazio colore lavora il servizio di stampa e, se è possibile, specifica che non vuoi che le tue foto vengano alterate. Investendo pochi euro, dopo qualche esperimento troverai sicuramente un servizio che fa al caso tuo. Continuando a stampare attraverso questo servizio ti assicurerai risultati sempre prevedibili.

Se invece decidi di stampare a casa, avrai bisogno dei profili ICC per la stampante. Questi permettono ai programmi sul tuo computer di controllare accuratamente la stampa. Potrebbero essere già installati sul tuo computer, ma eventualmente li trovi sul sito del produttore della stampante.

Nella scelta della carta, conviene preferire i prodotti dello stesso marchio della stampante. Se cambi marchio, meglio cercare i profili ICC del produttore della carta. Questi ti permetteranno, al momento della stampa, di scegliere la corretta accoppiata stampante/carta e di garantire così una stampa perfetta.

Una volta scaricato il profilo giusto, per poterlo usare dovrai disabilitare la gestione del colore da parte della stampante. I programmi di fotoritocco più diffusi mostrano questa opzione nei moduli che riguardano la stampa.

 
mappa del sito
Valid XHTML 1.0 Transitional Valid CSS
pagina delle informazioni su di me il mio curriculum i miei hobby sezione del sito dedicata al trekking ed alla montagna in particolare pagina dedicata alla musica
 
 
menu della sezione del sito dedicata alla fotografia



chiudi menu