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trekking cime

Blinnenhorn o Corno Cieco - 3374 mt.

info salita   mappa
note tecniche: Il Blinnenhorn o Corno Cieco, è la cima più alta della Val Formazza e nel gruppo delle Lepontine è inferiore solo al Monte Leone (3553 mt.) e al Breithorn (3438 mt.). Dal passo di Gries presenta un'immagine veramente grandiosa con la sua figura piramidale che domina l'imponente ghiacciaio omonimo.

accesso stradale: Per chi viene dal lago Maggiore percorre la superstrada della Val D'Ossola, e dopo Domodossola si abbandona la strada che sale al Passo del Sempine e superato Crodo e Baceno ci si inoltra in Val Formazza. La strada generalmente agevole la percorre sino alla famosa Cascata del Toce (la seconda in altezza in Europa); si prosegue brevemente, superando l'incantevole villaggio di Riale e si arriva al parcheggio (a pagamento) sottostante la diga di Morasco  .

1° giorno:
Da Morasco - al Rifugio Claudio e Bruno: dal parcheggio si sale al coronamento della diga (lunga 530 mt) utilizzando i sentieri scorciatoia   . Dal colmo una strada sterrata, che costeggia tutto il lago (sponda nord) porta a un alpeggio e alla partenza della funivia privata dell'Enel . Qui una palina indicatrice segnala la via da percorrere , le indicazioni portano a percorrere un sentiero alternativo (in direzione nord-ovest) a quello vecchio, ritenuto pericoloso per caduta sassi. Superato un torrente , si comincia a prender quota , e si arriva al Baitello Zum-stock dove c'è un bivio, a dx per il Rifugio Città di Busto a sx si continua per il lago dei Sabbioni e Rifugio Claudi e Bruno. Il sentiero sale ripido  , e si infila in un canalone di cespugli e rocce   dove la pendenza diminuisce, sino poi all'uscita, oltre una bocchetta, percorre dei prati quasi pianeggianti  ; più avanti si può intravedere in alto a dx l'arrivo intermedio della funivia ENEL . Si arriva a un ulteriore bivio, a dx sempre per il Rifugio Città di Busto, mentre a sx si scende a incrociare il vecchio sentiero al bordo del torrente , che si supera e si procede su sfasciumi   e si continua su una serie di dossi erbosi, poi ancora sfasciumi e si giunge al rifugio Cesare Mores (2550 mt.), posto poco sopra la diga .
Dal piazzale antistante il rifugio una stradina  porta alla casa dei guardiani e da li al colmo della diga  che si attraversa per passare sulla sponda occidentale. Da qui si segue un sentiero con percorso inizialmente pianeggiante , poi, a metà lago, la salita diventa più sostenuta  e si risale un ripido dosso erboso che adduce ai piani pascolivi superiori dai quali la vista spazia verso ovest , ora il sentiero procede in leggera salita  ; raggiunto un incrocio si lascia sulla dx il sentiero che sale al Rifugio 3A e si prosegue diritto  verso il rifugio che si raggiunge in breve tempo .
Il Rifugio Claudio e Bruno come pure il "3A" sono nati dal sogno di don Ugo De Censi, salesiano valtellinese: educare i giovani lavorando gratuitamente per i più poveri. Costruito negli anni '70 dello scorso secolo è stato terminato nel 1979 e completamente ristrutturato nel 1995. La sua costruzione si è rilevata una impresa ciclopica, ci hanno lavorato gratuitamente migliaia di ragazzi/e portando tutto il materiale a spalla dalla stazione di arrivo della funivia dei Sabbioni e lavorando duramente alla sua costruzione. I rifugi Claudio Bruno e 3A sono di proprietà dell'organizzazione Operazione Mato Grosso, non sono il risultato di calcoli economici, ma bensì dall'idea di aiutare gli altri, secondo il motto dell'OMG: andare in alto per aiutare che sta in basso, infatti tutto il ricavato di questi rifugi (e degli altri gestiti dall'organizzazione) servono per finanziare le attività in Perù: i rifugi sono costruiti per aiutare i poveri. Dal rifugio si gode di un eccellente panorama sulle montagne circostanti   .
Attività al rifugio: , flora nei d'intorni: .

2° giorno:
Rif. Claudio e Bruno - alla cima del Blinnenhorn: dopo i preparativi  si segue il sentiero, sempre ben segnalato, che inizia di fianco al rifugio sopra la fontanella [mi farà compagnia lungo tutta la salita un schiera di ragazzi di oratori vari che saliranno anche loro alla cima], si sale in direzione nord  , si ignora la traccia di dx che conduce al rifugio 3A, e si prosegue verso nord . Il sentiero, divenuto traccia, si impenna ; scompaiono i bolli comunque il sentiero è sempre ben evidente, e ometti lo tracciano; si sale verso una sella  .Oltre la sella si attravesano nevai   e si procede su sfasciumi/ghiaioni misti a roccette  , e si procede verso la cresta di confine ; in vicinanza di essa si inizia a vedere il Corno Cieco (il nome deriva dal fatto che lo si vede solo quando si è molto avanti con l'ascensione)  ancora un breve tratto (molto panoramico verso sud ) e si arriva alla cresta di confine oltre la quale si vede il fornale che racchiude la testata del ghiacciaio del Gries    che si contorna interamente verso ovest (sx salendo)  . Si procede sulla cresta in direzione di nord-ovest  poi gli ultimi ripidi metri che portano alla cima, si salgono su fine detrito  fino a guadagnare la vetta. Stupendo panorama dalla vetta, e la vista spazia all'infinito tra mille vette, laghi, ghiacciai sui quattromila del Vallese e sul gruppo del Rosa      La discesa per lo stesso itinerario della salita  .




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data ascensione 02-03/08/2018
partenza diga di Morasco
dislivello - I gg
Diga Morasco - rif. Claudio e Bruno
 
+ 955 mt. / +98 mt.
278 mt.
dislivello - II gg +664 mt.
tempo atmosferico I gg. bello
II gg. bello
tempo salita - I gg
Diga Morasco - rif. Claudio e Bruno
 
4h 15m
tempo salita/discesa - II gg 2h 25m/1h:47m  fino al rif.

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