Ciaspolare da Cogne a Lillaz
Gita organizzata dal CAI di Vimercate, una delle tante dedicate allo sci da fondo o alle racchette da neve, alla quale ho partecipato questo inizio anno. Arriviamo a Cogne, stupenda località ai piedi del massiccio del Gran Paradiso ed al limitare dell'omonimo parco nazionale (che l'ha preservata dall'assalto del partito del cemento). Il tempo, come da previsione, è coperto e nevischia, unica nota positiva una temperatura non così rigida come era indicato sul sito dell'Arpa della val d'Aosta. Il pullman ci scarica fuori paese, per cui anche noi ciaspolatori ci dirigiamo al centro sci da fondo ed approfittiamo di quella struttura per cambiarci, molto comodo anche se affollato . Scelgo l'itinerario fra i tanti offerti dalla valle, e decido di andare a Lillaz e da li alle famose cascate, nella speranza di vedere da vicino qualche scalatore impegnato in arrampicata su ghiaccio.
Lascio il caldo e confortevole centro di sci da fondo e sotto la neve che scende non fastidiosa ed asciutta, mi dirigo in paese lo attraverso in direzione Lillaz fino ad arrivare al ristorante Lou Ressignon. Sulla destra imbocco la strada in salita che passa vicino alla casa del parco e poi proseguo fino al Centro Studi Fauna Alpina. Quì, all'inizio del sentiero, calzo le ciaspole e sulla traccia battuta mi addentro nello spettacolare bosco di Sylvenoire: "il bosco incantato" . Mentre sosto per fare delle foto vengo raggiunto da Gian Piero, il capogita e dal due simpatiche componenti del nostro gruppo , loro non calzano ciaspole, il sentiero è discretamente battuto per cui non sprofondano. Il paesaggio è stupendo, attraversiamo la foresta incantata, a volte costeggiando la pista di sci da fondo, ma in gran parte la traccia si snoda solitaria in mezzo agli alberi , c'è un silenzio conciliatore e una natura da favola, e con la neve che scende nella foresta ci ricorda i paesaggi Scandinavi. All’uscita del bosco di “Sylvenoire” si prosegue in discesa verso l’abitato di Champlong ; è questo il tratto più impegnativo per gli altri, in quanto senza ciaspole rischiano di scivolare in discesa e cadere. Non attraversiamo il ponte per non percorrere la strada, ma restiamo sulla sinistra idrografica della valle, e proseguiamo, a fianco della pista di sci da fondo , in direzione di Lillaz . Ora anch'io tolgo le ciaspole, ed attraversiamo il paese , seguendo le indicazioni , progeguiamo verso le cascate omonime (sono formate torrente Urtier poco sopra l'abitato) che in inverno diventano uno spettacolare palcoscenico su cui numerosi “cascatisti” si cimentano . Decidiamo di non mangiare al sacco in esterno, il tempo non clemente (continua a nevicare) ce lo sconsiglia, per cui raggiungiamo il paese e ci infiliamio nel ristorante di un albergo per un frugale pasto (il mio composto da una squisita zuppa a base di pane casereccio, verza e fontina), poi il caffè un sorso di Genepì e si ritorna verso Cogne. Gli altri del gruppo scelgono di percorrere la strada, io invece ritorno dalla pista attraversando il bosco.
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