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LA MONTAGNA

Attraversare il territorio senza mezzi meccanici, ma solo con le nostre gambe, ci permette di godere appieno dei paesaggi che ci circondano. L'escursionismo ed il trekking in montagna sono attività che danno grandi soddisfazioni e che consentono di arrivare in cima senza quello spirito agonistico e quei rischi che caratterizzano l'alpinismo tradizionale. Il rispetto e la salvaguardia della natura devono accompagnare l'escursionista nelle sue ascensioni. Ammirare gli splendidi paesaggi, i fiori e qualche raro animale, che a volte capita di incontrare lungo i sentieri meno battuti, ci da emozioni indimenticabili. E" necessario fare di tutto perchè anche le generazioni future possano cointinuare a godere di questi ambienti.
Pur non avendo mai arrampicato, in questi ultimi anni ho iniziato ad andar per ferrate, armato di imbragatura, casco e molta passione. Di seguito alcune delle più significative che ho percorso: ferrata alla Sacra di San Michele (media/facile), ferrata dell'amicizia (facile), gamma1 al Pizzo d'Erna (media), 30° OSA al Corno Rat (difficile), Gruppo Alpini al Corno Medale (difficile), Simone Contessi al Monte due Mani (media), ferrata allo Zucco Pesciola (difficile), 25° al Corno Occidentale di Canzo (media), ferrata Centenario CAO al m.te Grona (difficile), ferrata del Masarè alla Roda di Vael (media), ferrata del Centenario al Resegone (facile), ferrata De Franco Silvano (media), ferrata Talita Kum al pizzo Strinato (difficile), ferrata al Piz Trovat (media/facile), ferrata Cir V al Pizzes de Cir (media/facile). Per avere ulteriori notizie su queste ferrate e molte altre (oltre ad info su meteo, attrezzature, etc.) visita il sito: www.vieferrate.it.
Inoltre in esso potrai trovare una precisa indicazione delle difficoltà di ognuna di queste ferrate, espresso con un punteggio da 1 a 5 per i seguenti argomenti: difficoltà tecniche, esposizione, varietà passaggi, impegno fisico, interesse paesaggistico. Fai click quì per vedere un mio voto sulle ferrate da me percorse (sempre espresso con valori da 1 a 5) come media di tutti gli argomenti considerati dal sito delle ferrate (escluso l'interesse paesaggistico).
Ad andare in montagna ho iniziato da giovane spronato da mio cognato, lui si ottimo arramppicatore della "Pell e Oss" di Monza. A cominciare dalle nostre splendide montagne Lombarde; abitando vicino ad esse come era possibile non soggiacere al richiamo di quelle cime, tanto prossime quanto inaccessibili coi loro profili di calcare e le possenti pareti granitiche. Da quì ho iniziato ad amare i grandi spazi, le suggestive verticalità ed i paesaggi mozzafiato in cui sono presenti alcune delle più belle montagne del nostro paese.
Successivamento ho cominciato a conoscere e ad amare le Dolomiti, innanzi tutto un paesaggio di grandi contrasti, con violente esplosioni rocciose che si innalzano a dominare un paesaggio alpestre, come un giardino di pietra che si specchia sul giardino reale di innumerevoli specie vegetali, che vestono con il loro manto multicolore, il digradante spazio dalle bianche rocce ai fondovalle. Troviamo quì boschi e foreste tra le più grandi in Europa: un immenso regno vegetale.
In questi contrasti, nell'apparente disarmonia della forma espressa in accostamenti di masse eterogenee, nello squilibrio delle tonalità cromatiche, che si accentuano alle ultime ore del giorno, sta il misterioso fascino che promana da questo regno incantato. L'alto silenzio, che solitamente circonda la regale maestà del monte, è qui mitigato dalla voce dei campani, che tenue si diffonde e che l'eco rimanda di picco in croda: è il regno dell'armonia.
Ho visitato la gran parte di questa regione, in macchina ed a piedi e con mezzi di risalita. In macchina dovete assolutamente percorrere la "Grande strada delle Dolomiti", vedrete scorrere d'innanzi a voi, come in un film che non ha pari, centinaia e centinaia di motivi, di visioni sempre nuove, di effetti sorprendenti. E" un film di 142 km, la distanza da Dobbiaco a Bolzano, via Cortina. Un film che si può vedere in tre ore, ma al quale sarebbe consigliabile dedicare parecchi giorni. Uno degli spettacoli che non potete mancare è il tramonto del sole che fiammeggia sulle pareti rocciose. Di particolare suggestione la visione del tramonto sul gruppo del Sella, un possente gruppo calcareo con una parete ovest gigantesca. Il cielo si fa rosso, le automobili sulla strada si fermano, la gente scende e inizia a fotografare. Il rosso diventa sempre più splendente e sempre più vivo, e poi non è più il comune rosso della sera che illumina a volte il paesaggio. Sul monte sembra che bruci un fuoco enorme che arroventa le rocce dall'interno: il fiammeggiare delle Dolomite. Lo spettacolo dura cinque forse dieci minuti, poi il rosso si fa sempre più scuro, si affievolisce e si spegne.
Dopo e contemporaneamente alle Dolomiti, mi sono appassionato alla Valle d'Aosta, sia per l'escursionismo, ma ancor più per lo sci. La Vallè è la più piccola regione Italiana, dove sono presenti le più alte montagne d'Europa, l'aspetto è quello tipico dell'alta montagna, con gole strette e rocciose, punte altissime, neve e ghiacciai perenni, prati colorati, pascoli, boschi e piccoli villaggi.

TREKKING AL LAGO ED AL MARE.In questi ultimi anni ho scoperto l'andar per sentieri lungo il lago o al mare.
Il sentiero del Viandante è un suggestivo percorso, di 35 km, che partendo da Abbadia Lariana si snoda lungo le pendici che sovrastano le coste della sponda orientale del lago di Como, e giunge fino al santuario della Madonna di Valpozzo a Piantedo in Valtellina.
La mia zona preferita per il trekking al mare è la Liguria: riviera di levante,"il promontorio di Portofino" e "le Cinque Terre". Il cuore del promontorio di Portofino è raggiungibile esclusivamente percorrendo la fitta rete di sentieri che l'attraversa. Le principali mete escursionistiche del parco sono: Punta Chiappa, S.Fruttuso, Portofino, Portofino vetta. Sono tutte raggiungibili dai sentiri, nella maggior parte costituiti da antichi tracciati in selciato o terra battuta. L'itinerario principale è la traversata da Camogli a Portofino, un itinerario altamente panoramico, che si snoda a mezza costa, e che scende al mare nella località di S.Fruttuoso.
Il territorio delle Cinque Terre, parco nazionale dal 1999, è il risultato del millenario lavoro dei contadini che hanno trasformato i ripidi pendii in fertili terrazzamenti per la coltivazione. Oltre settemila km di muretti a secco (senza l'utilizzo di alcun legante cementizio), un immenso mosaico, un patrimonio incommensurabile. I sentieri che attreversano le Cinque Terre si snodano lungo la costa, altri salgono sul crinale, altri ancora raggiungono i santuari che sovrastano ciascun paese.
I tre principali itinerari del trekking:
- Sentiero azzurro: è il percorso più famoso e spettacolare che collega i cinque borghi tra di loro. Lungo 12 km tocca la quota massima di 200 mt a Prevo, piccola ma caratteristica frazione di Vernazza. Il percorso è costituito da sentieri (8 km), mulattiere acciottolate e gradinate (2 km), il restante è formato dalla via dell'amore e da percorso interno ai paesi.
- Sentiero del crinale: è conosciuto anche come "Alta Via delle Cinque Terre"; un itinerario pedonale che partendo da PortoVenere termina a Levanto. E" un percorso impegnativo, lungo una quarantina di km, parte a quota zero, raggiunge gli 800 mt e termina a quota zero; per percorrerlo occorrono circa 10 ore (se molto ben allenati). E" un percorso impegnativo, ma accessibile a tutti, e pur seguendo il crinale non tocca mai le vette, passando di lato solitamente al mare. Il sentiero è consigliabile percorrerlo da Levanto a Portovenere vista la maggior dolcezza della salita da quel lato.
- La strada dei Santuari: ogni paese ha il suo Santuario, al quale gli abitanti sono legati da profonda devozione. Sono raggiungibili da strade carrozzabili, eccetto quello di Riomaggiore; ma potete prendere il trenino a cremagliera che, inoltrandosi tra i vigneti e la macchia mediterranea, vi porterà a destinazione. Altrimenti potete andarci a piedi inerpicandovi per i sentieri di collegamento. Il panorama è stupendo e la vista spazio sull'intero golfo.

mappa del sito
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Sacra di san Michele 2,0
Ferrata dell'amicizia 1,5
Gamma 1 al pizzo d'Erna 2,5
30° OSA al corno Rat 3,7
Gruppo Alpini al corno Medale 3,7
Simone Contessi al monte Due Mani 2,3
Ferrata allo zucco Pesciola (con esclusione del tratto difficile al 3° torrione) 3,9
25° al corno occidentale di Canzo 2,3
Centenario CAO al monte Grona 3,3
Ferrata del Masare 2,3
Ferrata del Centenario al Resegone 1,8
Ferrata De Franco Silvano al Resegone 2,3
Talita Kum al pizzo Strinato (*) 3,3
Ferrata al Piz Trovat 2,0
Ferrata Cir V al Pizzes de Cir 2,1
Ferrata Adventure Climb Varmost (*) 2,8
(*) ferrata tecnicamente non impegnativa, ma molto esposta
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