Eccomi a parlare di quella che è la mia più grande passione: la musica.
La mia passione per la musica, in genere tutta, ma particolarmente per quella classica, mi segue fin da ragazzo, quando assistevo ai concerti della “Gioventù Musicale” nella mia città, e mi accompagna per tutta la vita.
E' difficile descrivere la musica. E' un insieme di cotante cose meravigliose che è impossibile trovare un unico aggettivo che le possa riassumere tutte. Forse il più adeguato potrebbe essere "fantastica" ma non basterebbe. Per me la musica è qualcosa di speciale, molto meglio di tante persone che mi circondano. Credo che quello che mi ha dato "Lei" certe persone non sono riuscite, e non riusciranno mai a darmi. La musica è sincera, non ti tradisce mai, aspetta solo che sia tu ad ascoltarla, a suonarla a cantarla (per i fortunati che la possono eseguire), è onorata di ciò ti dà: l'accesso ad un mondo meraviglioso fatto di emozioni generate da delle semplici note in fila. E' arte, è passione, è "quello che tu hai dentro", è vita. La musica è "parole e melodia", è nobile, raffinata, semplice, energica, è tutto quello che ognuno vuole che sia.
La cosa che più mi dispiace è che oggi quando dico a qualcuno che amo la musica classica, il più delle volte egli storce il naso, accusandomi talvolta di avere la muffa sopra. Ma cosa è in pratica la musica?
Nel mio dizionario trovo scritto: “Arte fondata sul valore, la funzionalità e la concatenazione dei suoni”; e la musica classica? “E’ la musica colta occidentale”.
Di solito viene distinta dalla musica leggera e da quella popolare. Racchiude invece come termine generale varie forme musicali, come: la lirica, la sinfonica, la sacra, e con qualche forzatura addirittura il canto gregoriano.
Insomma, amate la musica classica. Non è poi così difficile. Non tutti siamo compositori, ma tutti siamo musicisti, nel senso che possiamo capire, apprezzare e gioire ascoltando musica.
Come ho detto, oltre alla musica classica, amo altri generi musicali, fra i quali soprattutto il jazz ed in secondo piano la musica new-age.
Il jazz, secondo il mio dizionario: “E’ un genere musicale caratterizzato dalla improvvisazione , da una grande espressività, ed anche da un certo virtuosismo strumentale”. Nacque tra la fine dell'800 e gli inizi del 900 nel Sud degli Stati Uniti d’America, dall'incontro delle tradizioni musicali, specialmente ritmiche, portate dagli schiavi dell'Africa occidentale, con le varie forme della musica europea. Percussionismo africano, ragtime pianistico di derivazione euro-americana, canto blues dei neri, spiritual delle chiese protestanti, canti e richiami di lavoro, musica europea per banda militare, perfino echi dell'opera lirica (vedi “Porgy and Bess di G. Gershwin), sono i più importanti elementi che hanno contribuito a questa fortuita e geniale sintesi artistica.
Molti ritengono che L'antenato più diretto della musica new age sia la musica classica. Le somiglianze diventano un vero e proprio passaggio di consegne quando si consideri il percorso della musica classica che ha portato da Beethoven ai romantici e da questi a Debussy e Satie. Proprio da Debussy e Satie ripartono i musicisti new age. Il tenue impressionismo di questi francesi è parente strettissimo di quello della new age. Nel Novecento la stessa musica classica ha approfondito quelle intuizioni alla luce di una maggiore spiritualità. Se non la conoscete dovete per forza acquistare qualche disco, e poi quando siete stanchi, stressati, accendete il vostro stereo, fate buio nell’ambiente ed ascoltate nel silenzio quei ritmi e quelle melodie; alla fine vi sentirete rinati.