Ferrata Adventure Climb Varmost
Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane é inserito nel comprensorio montuoso soprastante l'alta pianura friulana occidentale, racchiuso tra i corsi dei fiumi Tagliamento e Piave.
Forni di Sopra é situato nell'alta Val Tagliamento nella parte più a nord del Parco, è un comune italiano di 1.066 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. La sede comunale è nella frazione di Vico, fa parte del club dei borghi autentici d'Italia. Il comune di Forni aderisce all'associazione ALPINE PEARLS (turismo montano eco-sostenibile) il cui scopo è quello di promuovere il piacere di una vacanza ecologicamente sostenibile, una mobilità dolce senza auto. Compongono questa associazione (con sede a Werfenweng, nel Salisburghese) comuni alpine di Italia, Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.
Il paese dominato dalle Dolomiti friulane sorge a 907 m s.l.m. nell'alta Val Tagliamento, nella regione alpina della Carnia, sulla riva sinistra del fiume, è il comune più occidentale della provincia di Udine . Il paese ha saputo mirabilmente coniugare sviluppo turistico e rispetto per la natura, in esso si respira l'aria di una volta, passeggiando per le sue strade, dove le costruzioni sono prive di recinzioni ed i loro girdini sono una mostra di fioriture sgargianti .
La via ferrata si svolge sul monte Clap Varmost , sulla parete sud-ovest della montagna. Il tracciato è diviso in due parti, un anello semplice (con ponte tibetano) ed la salita lungo la parete principale; entrambi i percorsi sono molto ben curati ed il procedere è assistito da staffe (generalmente molto larghe) e da una corda d'acciaio, assicurata alla parete da fittoni di acciaio che la tengono discosta da essa e molto tesa (ciò facilita la progressione in parete). I punti di ancoraggio sono ravvicinati, e se ciò obbliga ad un continuo passaggio dei moschettoni, da un tratto all'altro della fune, consente una maggior sicurezza in caso di caduta, con un volo ed una frenata di minor impatto. Il dislivello che si supera è di circa 300 mt. ma la parte superiore è un sentiero, anche se molto esposto, per cui è meglio percorrerlo con cautela ed assicurati.
Il sentiero di accesso alla parete, inizia in località Som Picol, nei pressi della stazione di arrivo (da valle) della seggiovia. Si attraversa un tratto di bosco misto di conifere e latifoglia , giungendo in pochi minuti alla base della parete ovest del Clap Varmost, all'attacco della ferrata .
Inizio a salire lungo il tracciato che costituisce il ritorno dell'anello breve, il percorso è alquanto verticale, ma con le attrezzature che ci sono in parete si sale facilmente ed in sicurezza . Al bivio decido di completare l'anello breve, il tempo non invita a proseguire sulla parete verticale. Inizio così un lungo traverso a destra, molto panoramico e raggiungo il ponte sospeso, in posizione più elevata , con le solite staffe scendo lungo la roccia , ed arrivo al ponte sospeso . Lo attraverso e poi continuo a scendere con l'aiuto delle staffe e del cavo verso la scala inclinata che costituisce il termine della ferrata: giro breve. Un ponte in larice mi conduce in una grande fessura tettonica che separa l'avancorpo dalla massa rocciosa del Clap Varmost , ed in breve ritorno al punto di partenza. Dopo un breve contatto telefonico con i miei amici che stanno effettuando un tour guidato con lezioni di botanica, decido, avendo ancora più di un'ora a mia disposizione, di sfidare il maltempo e di effettuare il giro lungo sulla parete verticale del Clap Varmost. Mi riporto al bivio ed inizio a salire la parete verticale , alla mia destra in basso si intravede il ponte sospeso , sulla parete la verticalità è impressionante ; procedo per qualche decina di metri ed arrivo ad un primo tetto che supero grazie alle attrezzature presenti. Procedo oltre , in avvicinamento ad un secondo tetto, più pronunciato del primo e che supero con un poco di fatica . Nel frattempo constato che il tempo peggiora sempre più , cerco di accelerare la salita per non essere sorpreso dal temporale in ferrata. Supero il secondo strapiombo e poi un lungo un traverso , è questo un breve tratto dove la parete non è perfettamentre verticale; procedo verso l'uscita dalla ferrata , che raggiungo in breve tempo. Ora un sentiero molto esposto, ma sicuro perchè attrezzato con cavo d'acciaio di sicurezza , fino in cima , dove nonostante il pessimo tempo si può vedere il paesaggio di fondo valle .
Una breve sosta, poi inizio a scendere per ripido ma facile sentiero sino ad incrociare la strada sterrata che collega l'arrivo del primo tronco della seggiovia con la Malga Varmost. Inizia a piovere, accelero il passo ed in breve arrivo al rifugio/baita Som Picol dove trovo la signora che lo gestisce che sta preparando il pranzo per me ed i partecipanti all'uscita botanica . Ora arrivano anche tutti gli altri, e qualche volonteroso aiuta..... , e poi tutti a tavola per un meritato pranzo. Alla fine decido, nonostante la pioggerella di non utilizzare la seggiovia per scendere e mi incammino per la strada sterrata.
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