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Alta Via delle Dolomiti n. 1

7° giorno: rif. Palmieri a la Croda da Lago - rif. Pomedes
        guarda il tracciato su Google Hearth.
        (tutti i tracciati GPS sono stati forniti da Sentierando).
Dopo una notte di pioggia, il risveglio al mattino ci riserva un cielo parzialmente sereno. I soliti preparativi, qualche foto fuori il rifugio  e poi siamo pronti a partire   . La normale via per andare dal rifugio Palmieri al rifugio Pomedes sarebbe percorrere il sentiero 434 verso valle; ma noi faremo un percorso più lungo attraverso la selvaggia valle Formin. Ripercorriamo a ritroso (rispetto ad ieri) il sentiero 434  sino alla Forcella Ambrizzola ; dopo la sosta per le foto riprendiamo il cammino, imbocchiamo il sentiero 435 che inizialmente, in piano  , ci porta in direzione nord-ovest verso la Forcella dei Lastoi di Formin, nell'avvallamento verde sotto la cima di Ambrizzola . Poi il sentiero piega decisamente verso nord e si inoltra nella val Formin   , stretta a destra (nel senso del nostro percorso) dalla Croda da Lago ed a sinistra i Lastoi de Formin. Si procede ora sempre più in salita verso la forcella   , punto più elevato del percorso di oggi; i prati dei pascoli hanno lasciato posto alle pietraie, ed in breve raggiungiamo la Forcella dei Lastoi di Formin (detta anche Forcella Rossa di Formin), dominata dalle pareti della Croda da Lago . Una sosta  ed ammiriamo il panorama  , poi ci avviamo lungo il sentiero in ripida discesa su un terreno accidentato dove le ragazze faticano a percorrerlo , le pareti della Croda da Lago ci accompagnano in questo tratto della discesa , che sembra non finire mai, e con le ragazze sempre un po' impacciate . Il percorso procede nel bosco verso valle, il sentiero ora è meno ripido ed assai più agevole ; a destra si innalzano le pareti (da arrampicata) della Croda da Lago, che sembrano sempre più alte man mano che si procede . Il percorso prosegue nel bosco  in discesa verso valle, facendosi più pianeggiante; al Cason de Formin (1875 m; indicazioni  ) il sentiero confluisce con il 434 che scende dal rifugio Palmieri, mentre a sinistra si stacca il 437 che ci porterà sino al ponte de Ru Curto , ed oltre verso le Cinque Torri. Arrivati alla statale 638, che collega Cortina con il passo Giau , la attraversiamo e proseguiamo sempre sul sentiero 437  , con bella veduta sui Lastoi de Formin  e sul gruppo delle Tofane ; dopo un poco appaiono le Cinque Torri (talvolta dette anche Cinque Torri di Averau), un piccolo complesso montuoso facente parte del gruppo del Nuvolau; il complesso è formato da cinque speroni di roccia (da cui deriva il nome) con un'altitudine massima di 2.361 mt . Continuiamo sul sentiero sino ad arrivare ad una baita, dove ci fermiamo a pranzare; intanto il tempo peggiora ed inizia una leggere pioggerella, ma non dura molto, infatti quando finiamo di mangiare e ci rimettiamo in marcia non piove più . Percorriamo una stradina sterrata, segnalata con il numero 439, ed in breve arriviamo alla statale 48 del Falzarego . A questo punto dovremmo continuare per il rifugio Dibona, sul sentiero con segnavia 442; ma il tempo molto incerto e la stanchezza accumulata in tutti questi giorni di marcia, ci spinge ad altra scelta. Quando arriviamo alla statale incrociamo un pulmino Volkswagen che fa servizio trasporto persone fra la statale 48 ed il rifugio 5 Torri, in breve ci accordiamo per farci portare al rifugio Dibona  . Arrivati al rifugio decidiamo di fermarci perchè il tempo è veramente pessimo e minaccia pioggia ; ne approfittiamo per abbuffarci con torte ed altre delizie! Più tardi il tempo sembra migliorare, per cui ci rimettiamo in marcia verso il rifugio Pomedes sul sentiero con segnavia 421 ; che raggiungiamo dopo un'ora di cammino. Il rifugio Pomedes sorge a 2303 mt ed è situato nei pressi della partenza delle gare di Coppa del Mondo di sci; sul versante orientale del massiccio delle Tofane. In esso si trova un bar - ristorante con cucina locale, terrazza solarium - 28 posti letto . Come in tutti i rifugi la doccia è a pagamento, peccato che però scenda acqua fredda, protestiamo e veniamo rimborsati di quanto pagato. La cena è la migliore di quelle precedenti consumate in rifugio  , con l'eccezione di quella al Pala Favera (ma li eravamo in un albergo), poi dopo al tramonto, con il tempo in netto miglioramento, tutti fuori a vedere le rocce rosseggiare al calar del sole .




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