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Traversata Carate-Bignami (variante bassa della VI tappa dell'Alta Via)


Introduzione - La Valmalenco, nella sua parte superiore (cioè sopra Chiesa Valmalenco), si divide in due grandi rami, cioè nell’alta Valmalenco, percorsa dal torrente Màllero, ad occidente, e nella val Lanterna, percorsa dal torrente omonimo, ad oriente. La val Lanterna, a sua volta, si divide nei due rami della valle di Scerscen, ad occidente, e nella valle di Campomoro, ad oriente. Le due valli, percorse dai torrenti Scerscen e Cormor (che, confluendo, formano il torrente Lanterna), convergono nella conca di Campo Franscia. Le traversate dall’una all’altra sono fra le più classiche escursioni non solo in Valmalenco, ma anche nelle Alpi Retiche centrali, per la bellezza e la maestosità degli scenari. Tre sono le porte attraverso le quali possono passare, vale a dire, dalla più bassa e meridionale, la forca di Fellarìa (m. 2819), per la quale si può traversare direttamente dal rifugio Carate Brianza al rifugio Bignami, la bocchetta di Caspoggio (m. 2983) ed il passo Marinelli orientale (m. 3120), valichi per i quali, con percorso su ghiacciaio, si effettua la traversata dal rifugio Marinelli al rifugio Bignami.

accesso stradale: Per chi viene da sud e percorre la SS36, al trivio di Fuentes imbocca la SS38 per Bormio. A Sondrio/ si prende a sinistra la SP 15 della Valmalenco e la si percorre fino a Chiesa (960 mt.). Arrivati alla rotonda si svolta a destra in direzione di Lanzada. Superato il paese si seguono le indicazioni stradali per Campo Franscia. Dopo aver superato alcune gallerie si arriva ad un ampio parcheggio vicino al ristorante Fior di Roccia. Si prosegue in salita affrontando alcuni stretti tornati, si passano altre 8 gallerie e si arriva al parcheggio che si trova vicino al Rifugio Poschiavino e al Rifugio Zoia. Ampie possibilità di parcheggio  . Verso nord incombe la possente muraglia della diga del bacino dell'Alpe Gera .

Primo giorno:
Da Campo Moro - al Rifugio Carate Brianza: per questo itinerario vedi la saliata alla punta Marinelli a questa pagina.
Alcune immagini e videoclip    , ripresi dalla Bocchetta delle Forbici.


Secondo giorno:
Traversata Carate-Bignami: Alla mattina, al sorgere del sole, si esce dal rifugio   si segue il sentiero (inizialmente ben evidente) indicato da un cartello (vicino al rifugio) per la forca di Fellaria ed il rifugio Bignami  . Si procede verso est-nord-est, tagliando il versante meridionale delle cime di Musella (versante settentrionale del vallone)  ; si procede quasi in piano lasciando alle spalle un grandioso panorama  . Si seguono gli abbondanti segnavia biancorossi (ma anche triangoli gialli, perché percorriamo una variante bassa della VI tappa dell'Alta Via della Valmalenco), e si arriva ad una fascia di blocchi e sfasciumi ; si procede con fatica e più avanti si inizia a vedere la forca che appare come l’evidente sella che chiude il vallone di sfasciumi verso il quale ci si sta dirigendo . Si piega ora verso dx e ci si porta al centro del vallone che è delimitato a sud dalle propaggini che scendono verso nord-ovest dalla cima del Sasso Moro; raggiunto il termine del vallone, il sentiero si alza con qualche ripido zig-zag  , per poi iniziare la parte terminale della traversata, con andamento più tranquillo, in direzione sud-est, verso l’evidente depressione della forca  . Prima di raggiungerla, passiamo a sinistra di un’ampia finestra dalla quale appare, alla nostra destra, il monte Disgrazia  e, alle spalle, uno scorcio dei ghiacciai del Bernina . Si prosegue ancora per poco e si raggiunge la forca di Fellaria (2819 mt), dalla quale ci si affaccia sul versante orientale del Gruppo del Bernina .
Inizia ora la seconda parte della traversata verso il Rifugio Bignami; si scende in un ampio vallone, compreso fra il vallone gemello che culmina nella bocchetta di Caspoggio, a nord, ed il versante settentrionale del Sasso Moro, a sud ; dopo una ripida discesa si piega a dx  sino a raggiungere un quasi pianeggiante pianoro solcato da un torrentello, qui i segnavia non sono sempre visibili, ma comunque è impossibile perdere la traccia  ; si continua a seguire il sentiero sino a raggiungere la confluenza con quello che dal Rifugio Bignami porta alla Bocchetta di Caspoggio  . Si prosegue verso dx e in breve si arriva all'Alpe Fellaria (2401 mt) da dove è possibile vedere il Rifugio Bignami (2385 mt) . Il rifugio è posizionato su un poggio sopra il lago d Gera, è intitolato a Roberto Bignami, alpinista morto nel 1954 sul Monte Api in Himalaia .
Nei pressi del rifugio troviamo il comodo e ben tracciato sentiero che scende, in direzione sud, verso la muraglia che crea il lago artificiale di Gera (via d'accesso normale al rifugio), e che corre sul versante denominato "còsto granda" e sulla parte bassa del possente versante sud-orientale del Sasso Moro . Tramite il camminamento si attraversa la diga di Gera , alla sx è possibile vedere la fronte della Vedretta di Fellaria e un'isoletta nel lago artificiale  , a dx si vede l'ampia spianata-parcheggio ai piedi del muraglione della diga  . Si scende ai piedi della muraglia  e si procede su una pista sterrata che, dopo un paio di tornanti in discesa, assume un andamento pianeggiante, fiancheggiando il lato orientale dell'invaso di Campomoro  sino a raggiungere il parcheggio di partenza.


Tentativo alla cima del Sasso Moro:
Dalla forca di fellaria si procede verso sud su traccia di sentiero, poco visibile, ma segnalata da radi ometti, che sale il versante settentrionale del Sasso Moro, su terreno coperto da sfasciumi . Si sale direttamente sul versante nord per poi seguire un traverso sulla destra , in questo tragitto è possibile ammirare i ghiacciai del Bernina   e si accede a un modesto ripiano, davanti verso dx il crinale si interrompe bruscamente e precipita con un orribile salto . Si gira ora verso sx  e si raggiunge un ampio pianoro di sfasciumi, che si percorre passando sulla dx di una pozza d'acqua  e si arriva a un canalino intagliato fra roccioni scuri, dai quali scende anche un rivolo d’acqua .
[Devo superare il canalino, non lungo ma abbastanza ripido, è intasato di neve e le rocce che lo fiancheggiano non posso usarle come appoggio perchè su di esse cola l'acqua proveniente dal laghetto sito sul pianoro sovrastante, alimentato dalle piogge del temporale notturno. Sono solo e non ho copertura telefonica, per cui decido di rinunciare, appuntamento all'anno prossimo in stagione più inoltrata e spero nell'assenza di neve].

mappa   info salita
note tecniche: il Sasso Moro, una bellissima e imponente piramide rocciosa, selvaggia e poco frequentata che si eleva a picco sulla diga di Campo Gera. E' a metà strada fra il Pizzo Scalino a sud e i colossi del Bernina a nord, e offre un panorama grandioso sull'intero gruppo e sul relativamente vicino Monte Disgrazia.

Salita all'anticima del Sasso Moro:
Dalla Forca di Fellaria  (dalla quale si gode di un buon panorama ) si procede verso sud su traccia di sentiero, poco visibile, ma segnalata da radi ometti e da strisce di vernice rossa, che sale il versante settentrionale del Sasso Moro, su terreno coperto da sfasciumi . Si sale direttamente sul versante nord per poi seguire un traverso sulla destra, poi seguendo gli ometti e i segnavia di vernice rossa si gira ora verso sx e si continua a salire su pietraie  e si raggiunge un ampio pianoro di sfasciumi, che si percorre passando sulla dx di una pozza d'acqua, [questo è il punto dove due anni fa mi sono fermato, pensando di dover superare un ripido canalino posto a sud di fronte allo specchio d'acqua, invece il tracciato presegue verso est segnalato da radi ometti]. Alla fine del pianoro ci si affaccia su una conca, posta più in basso, con splendido laghetto  ; ora la traccia svolta a dx, verso sud e fa imboccare un ripido canalino   [che noi troviamo parzialmente innevato, in salita lo percorriamo al margine dx su roccia, in discesa troviamo più comodo scendere sulla neve], e superatolo si arriva a un ampio pianoro sassoso (3020 mt) . Si sale ora direttamente verso sud verso alcuni rocciono scuri , poi con alcunu zig/zag  si raggiunge l'anticima di quota 3069 mt . Meraviglioso panorama, a nord la bastionata di granito del gruppo del Bernina, a ovest il Monte Disgrazia, a sud la cima del Sasso Moro poco distante  .
[La nostra intenzione era la salita alla cima del Sasso Moro, ma seguendo gli ometti e le indicazioni di un sito web ci siamo ritrovati nostro malgrado sull'anticima; da li forse è possibile raggiungere la cima scendendo a zig zag sulla sinistra, ma ormai eravamo stanchi e ci siamo accontentati. Scendendo però abbiamo trovato, poco sopra il pianoro di quota 3020 un masso con l'indicazioe: a sx moro, diritto anticima. Putroppo queste indicazioni scritte su un masso orizzontale non sono visibili se non ci passi vicinissimo!].



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data ascensione 06-07/08/2020
partenza diga di Campo Moro
dislivello - I gg
Campo Moro - rif. Carate
 
+ 612 mt.
dislivello - II gg
rif. Carate - anticima Sasso Moro
+433 mt.
tempo atmosferico I gg. bello
II gg. bello
tempo salita - I gg 2h 35m
tempo salita/discesa - II gg 3h 35m/4:30h

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