25° CAI al Corno Occidentale di Canzo
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La Via Ferrata sul Corno Occidentale, chiamata anche Via del Venticinquennale, è stata realizzata nel 1972 in occasione del 25esimo anno di fondazione del CAI di Canzo.
La ferrata si raggiunge partendo da Canzo seguendo le indicazioni per le sorgenti "Gajum" (località raggiungibile anche in macchina e con possibilità di parcheggio). Personalmente preferisco parcheggiare nell'abitato di Canzo, nella piazzetta S. Francesco, e dal li proseguire a piedi. Dalle fonti di Gajum si segue la strada interpoderale "via delle Alpi" che con qualche tornante, tra prati e boschi, sale alla Prim'alpe (mt. 725), antica cascina ora trasformata in centro visite, con antistante una bella fontana da cui sgorga un'acqua fresca ed invitante (specialmente nella calura estiva). Si prosegue sempre sulla mulattiera, ora più ampia e con salita più lieve, fino ad incontrare la cappellina di S. Girolamo, dopo aver lasciato a sinistra il sentiero n. 5 che sale ai Corni dal versante nord. Con un ultimo tratto in piano arriviamo al rifugio Terz'Alpe (mt. 800), circondato da prati e boschi, di proprietà dell'azienda regionale delle foreste; la costruzione con la sua struttura imponente e con massicci contrafforti si affaccia su un bellissimo prato. Da quì si prende a sinistra il sentiero n. 1 che sale ripido nel bosco di cadufoglie, con costante veduta sulle pareti rocciose dei Corni. Dopo circa un'ora di cammino si arriva al Passo della Vacca, alla base del Corno Occidentale; poco sotto si trova il bivio che coduce alla partenza della ferrata.
La via è tracciata inizialmente sul versante ovest, indi prosegue sul versante sul del Corno; copre un dislivello di 150 mt. con uno sviluppo di quasi 400, ed è attrezzata con catena e corda d'acciaio. Inizia con un traverso verso sinistra su una parete verticale, ma con comodi e sicuri appoggi su roccia per i piedi. Alla fine del traverso si giunge al passaggio più impegnativo della ferrata: una placca priva di appigli per le mani e di appoggi per i piedi, da superare di slancio a forza di braccia ed appoggiando i piedi contro la roccia, non come sostegno ma per equilibrio generale del corpo. Superato questo difficile passaggio si sale per un canalino sino a sbucare su un pratone, che si taglia con un sentiero fino a raggiungere l'inizio del secondo tratto. Si affronta un traverso verso destra e poi si sale su roccia piuttosto ripida, dove un tratto strapiompante è superato con una scala, per poi continuare su rocce ripide, ma con buoni appoggi naturali ed artificiali. Alla fine si raggiunge la cresta (dove passa la via normale che sale dal Passo della Vacca alla cima) si deve prestare attenzione nel superare l'intaglio presente fra l'anticima e la cima per raggiungere alla fine la vetta del Corno Occidentale di Canzo, ove è posta la piccola croce in metallo a mt. 1373. La discesa si effettua per un canalino roccioso, posto verso nord, fino ad incontrare il sentiero n. 1 in prossimità del rifugio SEL.