Val Masino
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La Valmasino ha il vanto di essere una delle località delle Alpi in cui è nato l’alpinismo. Già nel 1862 E.S Kennedy conquistò la vetta del monte Disgrazia partendo dai bagni Masino. Furono i primo momenti che si riconobbe l’alpinismo come possibilità di sviluppo economico per le vallate alpine appartate come la Val Masino segnate da emigrazione e condizioni sociali difficili.
La Val Masino ha i suoi confini tra le montagne: stretta verso sud, si espande e si ramifica; verso est e nord est nelle Valli di Sasso Bisolo e Preda Rossa e nella Val di Mello, ad ovest e a nord nella Valle dei Bagni e del Porcellizzo. Essa nasce grazie alla glaciazione quaternaria che ha messo a nudo il terrazzo alpino e le bellissime valli granitiche che lo circondano. La vegetazione è quella tipica del versante retico con ricco sottobosco di latifoglie, principalmente Castagno e Faggio. La zona umida della Valle dei Bagni ha permesso al Faggio di svilupparsi al meglio insieme all'Abete bianco. Salendo in quota ha il predominio l'Abete Rosso che verso le alte quote lascia il posto al pascolo alpino con ampi cespugli di rododendri. L'entrata nella valle è posta all'altezza di Andenno, da quì, sulla destra orografica della Valtellina, si dirama la statale 404 che percorre interamente la valle fino a Bagni di Masino. Nel tratto iniziale della valle abbiamo un ambiente selvaggio, modellato ed eroso dal torrente Masino; più avanti la valle mostra i suoi paesi insieme ai suoi verdi pascoli ed anche i suoi anfiteatri alpini e le vette granitiche che hanno segnato la storia dell'alpinismo moderno: fra di esse il monte Disgrazia (3678 mt), cima di Castello (3378 mt), pizzo Cengalo(3367 mt), pizzo Badile (3308 mt), pizzo Ligoncio (3033 mt). Grazie all'ascensione di queste cime nacquero i primi rifugi in quota, che resero possibile lo sviluppo di un turismo che portò alla scoperta della Valle.
Il sentiero Roma: progettato nel lontano 1928 dal Cai di Milano, proprietario di quasi tutti i rifugi della Val Masino, li collega con una via in alta quota che si snoda tra i 2000 ed i 2950 mt; fra i rifugi Giannetti ed Allevi/Bonacossa; successivamente esteso al rifugio Omio. Il tracciato che prevede alcuni tratti attrezzati con corde e catene fisse, permette il collegamento diretto dei rifugi senza scendere a fondovalle, ed è una delle classiche alte vie italiane che cattura ogni estate una moltitudine di frequentatori. Rispetto al tracciato iniziale il Sentiero Roma e stato, in tempi recenti, allungato ad ovest sino al rifugio Brasca, a collegare la Valmasino con la val Codera, ed ad est con il rifugio Desio collegando la Valmalenco.
Nel filmato sono presenti immagini di una mia escursione al rifugio Omio.