Valle Spluga - sentiero del Cardinello: dal paese di Isola al borgo di Montespluga
Cenni storici sul sentiero: Il percorso era già praticato in epoca romana, ed ebbe alterne vicende nel corso del Medioevo, in rapporto alle altre vie che passavano più in alto. Recuperò importanza nel sei/settecento a seguito di numerosi miglioramenti apportati al fine di renderlo più sicuro. Nel 1800 vide il transito dell'Armata del Generale McDonald, alleato di Napoleone Bonaparte, (circa 15.000 uomini) che transitarono per raggiungere Chiavenna e da lì risalire verso il Tirolo per attaccare l'Austria.
Accesso: da Milano seguire la statale 36 sino a Campodolcino, all'uscita del paese, al primo incrocio, prendere a sx (indicazioni per Isola), lasciando a dx la strada per Madesimo e Passo Spluga; percorsi alcuni km si raggiunge il paese, posto sullo sbocco della Val Febbraro. Prima della partenza è consigliabile una breve visita al paese, alla bella chiesa dei Santi Martino e Giorgio, di origine probabilmente quattrocentesca; alla storica Locanda Cardinello e visitare le salette più antiche: il palazzo risale al 1722 e gli ambienti interni, con il monumentale camino, le pareti annerite dal fumo, il mobilio secolare e i piccoli curiosi attrezzi appesi alle pareti, evocano una atmosfera di altri tempi.
Descrizione del percorso: Il tracciato parte sulla dx della centrale idroelettrica ed ben segnato con cartello "Via Spluga", inizialmente una stradina in terra battuta , che sale fino alle case della frazione di Torni (1360 mt) ; alla nostra destra i Prati dei Torni, disseminati di alcuni grandi massi, salgono fino ai piedi dello scosceso versante costituito da rocce strapiombanti . Il tracciato, sempre sulla sx idrografica della valle, prosegue su sentierino che traversa un anfiteatro erboso ; si superano (sull'altro lato della valle) le poche case in pietra di Soste 1544 mt, antichissimo agglomerato il cui nome indica come qui si trovasse un punto di riposo per i viandanti . Abbandonando di pochi passi il sentiero si scende su un enorme masso e si ha la possibilità di ammirare una forra con una bella cascata ; si sale abbastanza velocemente e con buona inclinazione, per quanto non si debbano affrontare dislivelli pazzeschi , fino a giungere all'imbocco della vera e propria Valle del Cardinello . Inizia il tratto più suggestivo, tagliato sul fianco strapiombante della valle, con alcuni tratti scalinati nella viva roccia , man mano si sale, si apre anche la vista sulle alte montagne del versante destro idrografico della Val San Giacomo e, in particolare, appare imponente la sagoma del Pizzo Ferrè e del Pizzo dei Piani , la valle piega verso destra, cioè verso nord-est ; mentre saliamo, appare improvvisa ed inattesa la muraglia della diga di Montespluga, che produce un singolare effetto di contrasto fra l'imponenza del manufatto e quella degli spalti rocciosi che la natura ha costruito in milioni di anni . Al termine del tratto più esposto la via raggiunge i pascoli che precedono la diga di Montespluga, eccoci, infatti, al pianoro sommitale ; dietro di noi, la selvaggia gola: uno spettacolo notevole e molto suggestivo . Senza raggiungere la strada statale, proseguiamo sull’antico tracciato, che ci porta sull’imbocco occidentale (di sinistra) del camminamento che percorre lo sbarramento della grande diga costruita nel 1931 (in realtà le dighe sono due), l'invaso ha una capienza di 32 milioni di metri cubi d’acqua . La Via dello Spluga continua guadagnando leggermente quota, sulla sinistra, e correndo poco sopra il lato occidentale del lago verso Montespluga, visibile in lontananza ; giunti al termine del lago dopo aver effettuato un arco di cerchio verso sinistra, tramite un ponticello si supera il torrente che scende dalla valle e si raggiungono le prime case di Montespluga .
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