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autunno in Val Darengo

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La Val Darengo si affaccia sull'alto Lario, sopra il paese di Gravedona. E' una valle che si origina nella parte meridionale della catena Mesolcinica, stretta, selvaggia (pochi insediamenti di alpeggi, ovviamente non abitati tutto l'anno), forse la pił spettacolare della regione; inizialmente ha un andamento da sud a nord per poi piegare verso ovest. La si raggiunge percorrendo la statale 340 Regina fino a Gravedona, da Como a sud, da Sorico a nord. A Gravedona si prende la strada provinciale per Peglio, Livo e Dosso del Liro, ci si alza dal lago e ci si inoltra nella Valle di Livo. Ad in bivio si prende a destra per Peglio, si attraversa il paese e si continua costeggiando un piccolo invaso sino ad arrivare a Livo, piccolissimo borgo montano . Qui ha inizio la Val Darengo, il sentiero che la percorre si sviluppa in un ambiente piuttosto variegato che attraversa pascoli montani e bellissimi boschi di faggio; si cammina circondati da imponenti massicci montuosi, costeggiando per lunghi tratti il torrente di fondovalle che dą luogo a innumerevoli salti d'acqua e placide piscine naturali.

mappa
All'inizio del paese di Livo si prende una strada a sinistra (cartello Crotto Dangri) e si raggiunge il cimitero; da qui l'accesso alla strada č a pagamento (1€), ma č presente anche un'altro cartello che segnala il divieto di accesso essendo la strada non collaudata [che io decido di ignorare e la percorro fino al crotto]. La strada prosegue  per tre chilometri, alternando tratti sterrati con altri con fondo in cemento; si parcheggia a lato strada oppure vicino al crotto. Percorso l'ultimo breve tratto di strada    si passa accnto a una fontana dove troviamo un segnavia che indica: Dangri 650 mt, Rifugio Pianezza ore 2:30, Rifugi Como e Darengo ore 4:00, Bivacco Ledł ore 5:00; si supera un ponticello e si arriva al crotto   circondato da baite  in sasso che costituiscono il minuscolo borgo e accrescono la suggestione di questo luogo isolato, circondato da una fitta vegetazione. Oltrepassato il crotto si attraversa un ponte (miracolosamente sopravvissuto alla disastrosa alluvione del 1987), di presunta origine romanica , che sancisce l'inizio del sentiero; pochi metri a valle, le acque hanno plasmato enormi marmitte piuttosto frequentate dai bagnanti in estate . Superato il ponte , si lascia sulla destra la Via dei Monti Lariani e seguendo una freccia che indica il Rifugio Como  si prende una mulattiera; si passa accanto a una piccola cappella con affreschi  e si procede in salita nel bosco ; dopo un tornante si puņ ammirare il Monte Legnone che si erge in fondo alla valle. La pendenza aumenta e si sale rapidamente   sino a un tornante dove sulla destra c'č un muretto, superati due pilastri si giunge al Santuario della Madonna di Livo (a 745 mt) , la scritta in latino sopra la porta recita: "Mater tuos oculos ad nos converte, .

Attrraversato il piccolo piazzale antistante il santuario, si incontra una fontana , e si riprende la mulattiera, che sale ripida in un castagneto. Sul percorso si trovano le quattordici stazioni di una via crucis , che ci accompagnano nel faticoso salire  . Giunti in cima a un dosso il bosco lascia spazio ai verdi pascoli dove sorgono le baite della localitą Baggio, e c'č la gradita possibilitą di rinfrescarsi a una fontana , dopo la faticosa salita. Questo piccolo borgo, abitato fino agli anni '50 e ormai quasi definitivamente abbandonato, mostra oggi concreti segni di ripresa, con parecchie abitazioni che vengono ripristinate spesso come seconde case .

Un segnavia, vicino alla fontana, indica il Rifugio Pianezza a ore 1.50, il Rifugio Capanna Como a ore 3.20 e il Bivacco Ledł a ore 4.20. A sinistra delle case il tracciato prosegue ancora in ottimo stato sebbene un po' pił stretto e, con un lungo traverso a mezza costa entra nel profondo solco che costituisce la Val Darengo ; qui la presenza umana si affievolisce e finalmente si odono solamente i suoni del bosco e delle cascate che, dal versante opposto, si gettano a valle. Il percorso, pianeggiante, procede a mezza costa avendo alla nostra sinistra un notevole precipizio in fondo al quale scorre il Torrente Darengo, l'orizzonte in fondo alla valle č chiuso da alte montagne . Si cammina praticamente in piano seppur con lievi saliscendi, tra alberi e cespugli che mostrano i magnifici colori autunnale . Dal fianco della montagna scendono rivoli e torrenti [poichč ho fatto questa escursione in una stagione povera di piogge non ho mai trovato torrenti carichi di acqua, per cui sono sempre riuscito a superarli senza alcun problema, camminando sulle pietre affioranti]; sempre con leggeri saliscendi ci si addentra nella valle  , poco avanti sulla destra sulla destra una fune di acciaio fa sicurezza ad un profondo avallamento a monte, utile in caso di neve o ghiaccio. Si supera un rivolo che scorre sotto grosse pietre e si percorre un tratto con delle protezioni in ferro, di colore bianco, verso valle; il paesaggio non cambia, sembre il sentiero pianeggiante che solca il pendio della monagna fra la vegetazione autunnale . Sull'altro lato della valle sono presenti delle cascate . Si percorre un tratto in discesa e poi quasi in piano si continua fra cespugli e noccioli , sempre avendo come scenario i vividi colori autunnali della vegetazione ; si supera una colata di pietre e si entra in un bosco , all'uscita si inizia a vedere fra i cespugli il ponte di Borgo  sovrastato dalla bella piramide del Monte Croce di Rabbi . Arrivati al ponte si incontrano dei segnavia che indicano: Rifugio Pianezza a ore 1.15, Rifugio Capanna Como a ore 2.45, Bivacco Ledł a ore 3.45; dietro: Dangri a ore 0.45 . Si attraversa il ponte  e ci si porta sulla destra idrografica della valle; in questo punto con il Monte Piramide di Rabbi che incombe suggestivo sulla valle . Si č alla confluenza della Valle di Ledł con la Val Darengo, che ora piega verso sinistra e assume un andamento est/ovest.

Il sentiero inizia a salire   protetto verso valle da un parapetto; dopo un tornante si giunge a un recinto di pascoli che si supera con un cancelletto, a destra l'imbocco della Valle di Ledł  su cui incombe la bella piramide del Monte croce di Rabbi  ; in breve si raggiungono le prime due baite di Borgo , la seconda delle quali ha il tetto rotto. Dopo un breve tratto pianeggiante si sale fra cespugli e alberi  , si passa vicino a un rudere sulla sinistra e dopo aver superato due enormi massi si giunge alle baite di Borgo ; tra le vecchie baite, tutte disabitate e alcune in rovina, troviamo una fresca fontana (mt 1055) . Attraversato il borgo il sentiero riprende a salire sempre sulla destra idrografica della valle, diventa meno evidente e si mantiene presso il corso del torrente, entrando in una bella faggeta (radi bolli rossi) ; alternendo un tratto pianeggiante, a uno in salita   per poi spianare di nuovo  . Raggiungiamo un ponte (mt 1110) , un segnavia indica di procedere diritto e segnala il Rifugio Pianezza a ore 0.40, i Rifugi Como e Darengo a ore 2.10 e il Bivacco Ledł a ore 3.10 ; mentre attraversando il torrente si possono raggiungere delle baite   e poi salire, al lago di Ledu . Si guada un torrente  e si continua in leggera salita ; pił avanti, in alto a sinistra c'č la Baita Resiga (mt 1192) . Si supera un altro guado  e si continua nel bosco ; poi pił avanti si attraversa un prato  e si rientra nel bosco  . Si continua a livello del torrente Darengo   e sotto un masso c'č una Madonnina ; per tracce di sentiero si arriva ad un'altra radura, dove sulla destra si trova il Ponte di Pianezza (mt 1238) . Vari segnavia  indicano diritto: Rifugi Capanna Como e Darengo a ore 1.30, Passo dell'Orso a ore 2.30; a destra superando il ponte in pietra: Rifugio Pianezza a ore 0.05, Alpe Ingherina a ore 0.45, Bivacco Ledł a ore 2.30; dietro: Dangri a ore 1.30. Si supera il torrente Darengo sul ponte in pietra  e ci si addentra in un acquitrino formato da un'acqua sorgiva, poi si percorre una larga radura  al limite della quale si trova il Rifugio Pianezza (mt 1252)  . Il rifugio, non custodito (ritiro chiavi telefonando al 0344-89761), č situato sul versante sinistro idrografico della valle in una bella posizione panoramica. Nelle foto seguenti le montagne che circondano il sito dove sorge il rifugio .

Si riprende il sentiero,svoltando a destra dopo aver riattraversato il ponte, si esce dal bosco e si attraversa una radura  , si guada un torrente  e si supera un gruppo di alberi  . Ancora due guadi poi si rientra nel bosco e si riprende a salire  qualche pietra fa da gradino, e si continua nel bosco; [a questo piunto io trovo un grosso albero caduto di traverso sul sentiero, ma nessuna difficolta passare sotto di esso ]. Si guada ora il torrente Darengo  e si prosegue sempre nel bosco guidati da alcuni ometti, fra erba, pietre e cespugli   e si raggiungono cartelli segnavia che indicano davanti i Rifugi Capanna Como e Darengo a ore 0.50 e il Passo dell'Orso a ore 1.45  . Ora si riattraversa il torrente Darengo  e si entra nell'omonima alpe , conca prativa circondata da una impressionante bastionata rocciosa  . Inizia ora il punto pił faticoso del tracciato, si supera un rivolo e si piega a dx verso settentrione, in direzione di un costone che ospita il Rifugio Como ; ora il sentiero, che diventa stretto e impegnativo, si impenna   e supera il limite del bosco . [A questo punto io mi fermo , troppo stanco perchč fuori allenamento, e inoltre lo scopo di questa escursione era quella di fare foto del folliage . Ad una successiva uscita la meta della Capanna Cono, Rifugio Daverio e omonimo lago].



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