La Val di Mello (il nome deriva da quello di un paese della Costiera dei Chèch i cui abitanti, sin dai secoli scorsi, hanno diritto di pascolo sui suoi terreni) è una valle laterale che si apre sulla sinistra idrografica della Val Masino; inizia al paese di San Martino ed ha termine contro le pendici del Monte Disgrazia (mt. 3678), fa parte del comune di Val Masino. Il suo andamento è orientato da est verso ovest, per cui il suo versante sinistro idrografico risulta orientato verso nord, ed è ombroso, costituito da valloni ripidi e selvaggi; mentre il versante orografico destro è esposto al sole e presenta valloni soleggiati caratterizzati da imponenti pareti di roccia , circhi morenici e pianori. Attualmente la presenza di fenomeni glaciali è molto ridotta, e presente solo a quote elevate, dove si trovano piccoli ghiacciai, che a volte sono poco più che nevai perenni. Notevoli invece i ghiacciai che ricoprono il Monte Disgarzia, però i più imponenti scendono sul versante della Val Malenco.
La Val di Mello è il regno degli arrampicatori, sia per il bouldering (sassismo) che per le tradizionali arrampicate su lunghe vie di granito che si sviluppano sulle sue difficili pareti rocciose .
Alcune vie lunghe di arrampicata:
- Alba del Nirvana
- Tunnel diagonale
- Cunicolo acuto max 5c
- Il risveglio di Kundalini max 6a+
- Luna Nascente max 6a/A0 o 6c
- Polimagò max 6a+/A0 o 6c
- Yosemitici
- Oceano irrazionale
- Asteroidi "Solo più tardi, molte montagne dopo, ho scoperto quello che è il granito più bello del mondo" Walter Bonatti
La Val di Mello (e la vicina Val Masino) è sicuramente unica nelle Alpi per le infinite occasioni di arrampicata. Per gli amanti dell’arrampicata sportiva oltre ai numerosi massi sparsi in val di Mello, esiste la possibilità di “misurarsi” sul Sasso di Remenno il più grande masso d’Europa un enorme blocco monolitico di mezzo milione di metri cubi con varie pareti di arrampicata alte fino a 50 metri. La Val di Mello è anche sede del Melloblocco, gara internazionale di arrampicata, con campioni di climbing provenienti da ogni parte del mondo, che animano il più grande meeting internazionale di arrampicata sportiva e bouldering.
L'accesso, nei mesi estivi è proibito al traffico privato, me c'è un efficente servizio navetta che da San Martino porta all'imbocco della valle, al parcheggio del Gatto Rosso che precede l'omonimo ristorante; comunque è possibile fare il tragitto a piedi in circa 20 minuti. Dalla località Panscèr, dove oltre al parcheggio esiste un camping, inizia la tranquilla passeggiata di fondovalle; si percorre un tratturo che si addentra nella valle costeggiando il torrente Mello, detto “el fiöm” , sulla sinistra pareti e boschi dal vivido colore autunnale, e dove sbocca la Valle del Ferro delimitata da due colossali bastioni di serizzo e ghiandone: . Si segue la mulattiera, a tratti acciottolata, sempre immersi nei vividi e caldi colori autunnali dei boschi , mentre davanti la valle è chiusa dall'imponente e ghiacciata sagoma del Monte Disgrazia . Proseguendo il cammino, non possiamo non restare rapidi dal dolce spettacolo del torrente, che qui scorre, lento, a fianco della stradina, mostrando, nelle sue acque limpide, rari ricami di luce e una piccola cascatella ; poco più avanti una placca staccatasi dalla parete del Qualido ha trascinato a valle una frana che ha sbarrato il corso del torrente e ha creato un'incantevole laghetto, nelle cui limpidissime acque si specchiano le bianche pareti del Monte Disgrazia . Poi la mulattiera si allontana dal torrente ed attraversa una fascia di prati, prima di raggiungere Ca’ di Carna, con il suo ponte in pietra che porta ad alcune baite sul versante opposto della valle. Si prosegue lungo il corso d'acqua che poco più avanti forma una pozza di acqua cristallina (detta il "Bidè della Contessa") poi la stradina che si è allontanata dal corso d'acqua e si raggiungone le baite di Cascina Piana , dove sono presenti i rifugi Mello e Luna Nascente . Oltre Cascina Piana sulla sinistra si stacca il sentiero per la Valle di Zocca dove si trovano i rifugi Allievi e Bonacossa (m. 2385). Comincia a presentarsi quel fitto bosco di conifere che, di qui in poi, caratterizza la valle, il paesaggio si fa ancor più suggestivo , e si raggiunge in un'ampia radura l’ultimo e più bel gruppo di baite della valle, in località Ràsega a 1148 mt., dove si trova l'omonimo rifugio ; sul limite settentrionale delle baite, l'enorme blocco di granito spiovente denominato "sàs di èsen", sotto il quale è stato ricavato un ricovero per gli asini . Ora la stradina diventa un sentiero che si inoltra in un fitto bosco si sale ancora di quota per circa 150 mt. fino all'attacco del ripido sentiero che risale verso la Val Cameraccio che chiude la testata della valle, alle pendici del Monte Disgrazia .
Poi il ritorno, cambia l'inquadratura del paesaggio, la luce anche perhè il sole ora è arrivato sul fondovalle ed è davanti. Alcune foto .
In alto sul versante settentrionale della valle corre la sezione centrale/orientale del sentiero Roma, forse la più classica e affascinante delle escursioni sulle Alpi. Il sentiero è tracciato alle pendici del granito di Valmasino/Bregaglia, con un itinerario molto spettacolare e molto frequentato (i mesi ideali per percorrerlo sono da luglio a settembre), che viene suddiviso in tre o più giorni.
questo simbolo indica la presenza di una foto; quest'altro simbolo indica la presenza di più foto, per scorrerle portare il cursore sull'immagine e cliccare su: "<<" (per l'immagine precedente) ">>" (per l'immagine successiva) -- oppure: tasto sx per scroll a sinistra, tasto dx per scroll a destra, tasto in su per chiudere; questo simbolo indica la presenza di una foto panoramica.