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Augusto Capra: webmaster - grafica - fotoritocco


Schede monografiche


Fotografare i funghi.    A cura di  Augusto Capra  -  revisione e foto di  Ambrogio Vassena  il mio profilo su facebook

fotografare i funghi

   Breve introduzione al mondo dei funghi.
Il fungo è il Frutto di una pianta sotterranea chiamata "Micelio", costituita da una serie di filamenti (ife) presenti nel terreno tutto l'anno, sotto le cortecce degli alberi ed in svariati ambienti. Dopo il regno animale, quello minerale e quello vegetale, c'è il regno dei funghi: i funghi hanno un regno tutto per loro! Questo perché non sono né piante, né animali , ma qualcosa di diverso. Come gli animali, non sanno produrre i nutrienti necessari per vivere, a differenza delle piante (e come gli animali) non hanno bisogno della luce per sopravvivere. Però, non si possono muovere come le piante e si riproducono affidando le spore al vento o agli animali, come le piante. In generale, sono più vicini al regno animale che a quello vegetale. Ultimamente sono stati inseriti nel regno a se stante, REGNO DEI FUNGHI o MICELI. Si stima che ci siano circa 1 milione di specie di funghi al mondo, però soltanto il 10% dei funghi è stato identificato e catalogato dagli studiosi. Il resto è ancora un regno fitto di mistero.
Organismi relativamente complessi ed importantissimi per l'ecologia dei diversi habitat, i funghi non possiedono clorofilla, accumulano glicogeno e si nutrono di sostanze già elaborate da altri esseri viventi, o come saprofiti, parassiti o simbionti. Crescono praticamente ovunque, ma l'habitat ideale è il bosco, a qualsiasi altitudine e sono indispensabili per la salvaguardia dell'ecosistema. Questi frutti di diverse forme e colori contengono l'apparato riproduttivo (tramite le spore) permettondo la continuità della vita dei funghi.
Fanno bene o fanno male? Per non farsi mangiare dagli animali, molti tipi di funghi hanno sviluppato veleni . Alcuni possono essere mortali, altri possono intossicarci e causare allucinazioni. Recentemente è stato scoperto che alcuni di essi hanno proprietà benefiche contro il cancro. Alcuni funghi microscopici possono invece creare malattie agli uomini, agli animali e alle piante (ad esempio, le micosi sulla pelle).

Approfondimenti:
- disposizioni per la raccolta e trasporto
- dove e come farli controllare
- avvelenamento
- conservazione
- informazioni utili


   La fotografia in micologia.
Perchè si fotografano i funghi?
Fotografare un fungo ci aiuta meglio a ricordarlo nelle sue caratteristiche, inoltre documenta il ritrovamento dello stesso. I funghi sono soggetti particolarmente belli, con forme e colori molto attraenti e poi sono situati in un ambiente naturale magnifico: il bosco (che in particolar modo durante l'autunno, il periodo per eccellenza della raccolta, sfoggia stupendi colori caldi).
Tipo di fotografia:
Si tratta di un particolare tipo di fotografia naturalistica che, normalmente, utilizza la tecnica della fotografia ravvicinata, che a volte arriva a entrare, anche se parzialmente, nel campo della macro fotografia, se si fotografano particolare molto minuti (vedi differenze fra fotografia ravvicinata [close-up] e macro-fotografia). Il bello di questi soggetti è la immobilità, contrariamente a insetti, rettili, anfibi, fiori mossi dal vento, finalmente un soggetto che non scappa, non si sposta, e rimanendo fermo al suo posto permette di preparae con tutta calma il set fotografico, senza fretta.
Equipaggiamento:
Alcuni consigli che sono validi indipendentemente dalla qualità dell'attrezzatura che ci si può permettere. Andando in giro nei boschi capita spesso di trovarsi in luoghi molto bui dove sono necessari tempi di esposizione nell'ordine dei secondi; per questo motivo è consigliabile usare una fotocamera reflex che mantiene livelli di rumore ridotti, ad alti ISO, rispetto ad una compatta. Ciononostante è possibile ottenere ottimi scatti anche con fotocamere di basso costo, osservando alcune regole fondamentali. Una di queste prevede l'uso obbligato del treppiede, per evitare il mosso dovuto ai lunghi tempi di scatto che si rendono necessari in scarse condizioni di luce. Per massimizzare la profondità di campo e mantenere a fuoco tutte le parti dei funghi è necessario infatti chiudere il diaframma dell'obiettivo, con conseguente aumento del tempo di esposizione. Obiettivi stabilizzati o sensori stabilizzati aiutano molto in assenza di treppiede. Si sconsiglia l'uso del flash, soprattutto di quello incorporato nella macchina perchè appiattisce l'immagine e crea ombre dure, diminuendo i dettagli; non esistono situazioni in cui esso è indispensabile, mentre conviene sfruttare la luce naturale, magari ricorrendo a dei semplici espedienti per ridurre le ombre dure che possono essere comunque presenti. Un cartoncino di carta bianco è sufficiente, si porta dietro facilmente e può contribuire, usato come pannello riflettente, magari in abbinamento alla luce di una lampada tascabile.
Quali obiettivi:
E' questa una tematica che interessa solo i possessori di fotocamere con ottiche intercambiabili (reflex e mirrorless), anche se per le compatte e bridge si può utilizzare lo zoom per simulare la lunghezza focale dei vari obiettivi e la funzione macro per simulare gli obiettivi macro. Per gli obiettivi vedi suggerimenti che ho dato per la macrofotografia.
Tecniche:
Dopo aver elencato i pochi strumenti necessari per realizzare ottime fotografie, è bene sottolineare i punti essenziali per rendere le foto tecnicamente ineccepibili, mediante alcuni piccoli accorgimenti che vanno adottati sempre, e altri che sono necessari solo in casi particolari. Modalità e tempi di scatto. Scattare in priorità apertura, indicata in tutte le attuali fotocamere come A o Av: in questa maniera si sceglie l'apertura di diaframma da utilizzare, mentre la macchina pensa a calcolare automaticamente il tempo di esposizione necessario. Va sottolineato come le fotocamere che mancano di tale modalità mal si adattano alla fotografia micologica; la modalità macro può sopperire perchè teoricamente dovrebbe automaticamente utilizzare il diaframma più chiuso possibile, ma non è sempre così. Come già detto, è dunque necessario chiudere il diaframma il più possibile (compatibilmente con il tempo risultante) per avere la massima profondità di campo; altrimenti si rischia di mettere a fuoco solo alcune parti del fungo, rendendo le altre completamente sfocate. Comunque si consiglia di non chiudere l'obiettivo oltre f/16, perchè poi, per fenomeni ottici di diffrazione (a seconda della qualità dell'obiettivo), la nitidezza potrebbe peggiorare, e non aprirlo mai oltre f/8, se non con funghi estremamente piccoli o per realizzare effetti particolari (sfondo gradevolmente sfocato), che sono però adatti a una fotografia non dedicata alla micologia. Come menzionato precedentemente, scegliendo la modalità Av, la fotocamera imposterà l'esposizione automaticamente. Attraverso la modalità di compensazione dell'esposizione noi potremo sempre scegliere però di modificare quest'ultima, sottoesponendo o sovraesponendo, in base ai soggetti. Generalmente se i soggetti sono funghi bianchi o con parti bianche, conviene sempre sottoesporre (fino anche a 1 stop) per non bruciare le alte luci. Per quanto riguarda la modalità di misurazione dell'esposizione io consiglio la modalità matrix (che analizza istantaneamente la luminosità generale della scena, il contrasto, il colore [tonalità e saturazione], la gamma tonale dalle zone più scure a quelle più chiare), se il/i funghi occupano buona parte del fotogramma; se oltre al fungo si fotografa anche parte dell'ambiente è consigliabile la lettura della luce spot (che misura la luce al centro del punto AF selezionato per una superfice di circa il 3% dell'inquadratura).
Profondità di campo e sfondo:
Sono molto importanti sia nella fotografia a distanza ravvicinata che nella macrofotografia. La profondità di campo corrisponde alla “zona di campo inquadrata che si trova davanti e dietro al soggetto, su cui è regolata la messa a fuoco, e che appare sufficientemente nitida”. Poichè i funghi crescono solitamente in ambiente dove c’è molto disordine intorno, dove la vegetazione è ricca, e quindi abbondano gli elementi di disturbo, è necessario isolare il soggetto; per fare questo è necessario utilizzare una ridottissima profondità di campo, selezionando una apertura massima del diaframma, che genera uno sfondo fuori fuoco. Qualora invece si voglia mostrare il contesto che circonda il fungo sarà necessario utilizzare un diaframma più o meno chiuso. In dipendenza di ciò che abbiamo detto sopra, lo sfondo risulterà completamente sfocato o molto nitido, da evitare assolutamente sfondi confusi: ovvero non nitidi ma nemmeno del tutto sfocati.
La composizione e l'inquadratura:
Detta anche, dagli addetti ai lavori, "teatrino" o "presepe" rappresenta la disposizione dei soggetti e di alcuni elementi vegetali tipici dell’ambiente in cui è stata ritrovata la nostra specie, all’interno dell’inquadratura. Ma non solo. Servono anche da decoro e ci aiutano a riempire eventuali zone vuote dell’inquadratura; possono servire, nel caso di scarso contrasto di colore, a meglio far risaltare le colorazioni fungine o, ancora, a rendere l’idea delle dimensioni del soggetto senza dover ricorrere a fastidiose monetine o piccoli pezzi di carta delle dimensioni di 1 cm. Per questo genere di fotografia è necessario mostrare in un solo scatto tutte le caratteristiche peculiari della specie fotografata; la morfologia e i colori del fungo devono essere chiaramente evidenziati, anche con esemplari che mostrano diversi stadi di sviluppo. Generalmente è importante fotografare almeno un esemplare (meglio due) ancora infissi nel terreno, mentre un altro verrà adagiato a terra per mostrare bene la parte fertile (lamelle, tuboli o idii, ecc.) e il gambo. Spesso sono i particolari che rendono una foto eccellente. Nel nostro caso basterà riporre una certa attenzione nell'eliminare tutti gli elementi di disturbo che possono coprire i funghi o parti importanti di essi: erba, rametti, foglie, terra, ecc. Si potranno anche inserire elementi decorativi, per esempio ghiande, pigne, bacche; l'importante è che siano elementi tipici dell'habitat di crescita della specie fotografata, in modo che l'osservatore possa cogliere anche solo dalla foto un dettaglio così importante. Se disponiamo di lenti addizionali o di un obiettivo macro, potrebbe essere utile fotografare alcuni particolari, giudicati indicativi per il riconoscimento di quella determinata specie o, a scopo didattico, per meglio illustrare la specie stessa.

Guarda una galleria fotografica dei funghi:
     habitat.
     il re dei funghi, Boletus aereus - aestivalis - edulis - pinophilus.
     funghi più ricercati per la rinomata commestibilità.
     raccolte super.
     consumo e conservazione.
 
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