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Schede monografiche


La fotografia nel paesaggio.    A cura di  Augusto Capra

In WIKIPEDIA si definisce "La fotografia paesaggistica" il genere fotografico che ritrae il paesaggio, naturale o urbano. É forse il genere più frequentato dai fotografi amatoriali, se non altro per le molte persone le effettuano come ricordo di viaggio. Questo genere di fotografia, all'apparenza banale, richiede impegno e conoscenze per ottenere risultati apprezzabili. In questa scheda vedremo quale attrezzatura usare e le principali regole e trucchi per ottenere foto che non siano sbiaditi ricordi di viaggio.

Attrezzatura ed accessori: breve escursus (poichè ne abbiamo già parlato a lungo in altre pagine di questa sezione del sito) per scegliere l'attrezzatura necessaria.
  • Fotocamera compatta, molto comoda nei viaggi, è la più usata dai fotografi amatoriali, ma per contro ha molte limitazioni (vedi qui); le fotocamere bridge, essendi più flessibili, sono sicuramente da preferire alle compatte.
  • Fotocamera reflex, da preferire, perchè ad obiettivi intercambiabile, e le foto che si ottengono sono di qualità sicuramente migliore rispetto alle fotocamere compatte. Se viene usata in un viaggio si deve valutare con attenzione ingombri e pesi.
  • Un compromesso fra i due tipi di fotocamera appena visti sone le mirror-less, cioè fotocamere tipo reflex, ma senza lo specchio, la qualità della foto si avvicina a quella delle reflex, mentre l'ingombro è simile a quello delle bridge.
  • Obiettivi: è necessario avere a disposizione differenti focali; il grandangolo (per il paesaggio grandioso) ed il medio (per il paesaggio normale) sono gli obiettivi più usati; naturalmente si potrà avere la necessità anche del tele (per il paesaggio ristretto, e per comprimere i piani visivi).
  • I filtri: con la fotografia digitale non si ha la necessità di svariate tipologie di filtri (come invece accadeva per la fotografia con pellicola), un filtro UV (che io uso sempre anche a protezione della lente frontale), e poi un filtro polarizzatore.
  • Inoltre il cavalletto (se possibile) ed una buona scorta di schede di memoria.

Cos'è il paesaggio: con il termine “paesaggio” si intende comunemente definire una data area risultante dalle interazioni tra i fattori naturali e quelli antropici (Convenzione europea del paesaggio, Articolo 1).

La fotografia di paesaggi, naturali o urbani, ebbe come punto di riferimento iniziale quello delle vedute presenti nei quadri dei grandi pittori paesaggistici, in Italia innanzi tutto il Canaletto, ma anche Giotto, Michelangelo e Tiziano; in Europa il Dürer, Lorrain e gli Olandesi. Anche se tale tipo di fotografia è oggi preziosissima per averci tramandato la forma di interi paesaggi o tessuti edilizi scomparsi, è innegabile che solo con la prima guerra mondiale e con l'urgenza di documentare le distruzioni operate dalla guerra, la fotografia di paesaggio cominciò ad essere più immediata e più tendente a rappresentare il punto di vista dell'operatore. È anche grazie alla fotografia che, in questi ultimi decenni, si è maturata la consapevolezza della complessità del paesaggio.
La natura è un soggetto meraviglioso, in grado di fare la foto "da sè". Spesso per ottenere una foto spettacolare basterebbe aprire gli occhi su quello che ci circonda; non è necessario accamparsi in posti sperduti del pianeta o rincorrere chissà quali fenomeni naturali; spesso attorno a noi possiamo trovare cose meravigliose da fotografare, basta saperle cogliere!

Tecniche di ripresa e accorgimenti nella foto di paesaggio, la foto di un paesaggio deve essere caratterizzata da:
  • massima resa dei dettagli: utilizzare una bassa sensibilità per il sensore/pellicola
  • massima profondità di campo: ottenerla con una corretta chiusura del diaframma (ricordarsi che però nella fotografia, anche del paesaggio, può essere utile sfocare determinati piani per metterne in evidenza altri)
  • assenza del mosso: se possibile utilizzare un cavalletto, oppure veloci tempi di scatto (attivare sempre lo stabilizzatore se presente nell'obbiettivo o nella fotocamera)
  • assenza di elementi di disturbo: comporre accuratamente l'inquadratura utilizzando una lunghezza focale adeguata
  • assenza di dominante cromatiche: impostare accuratamente il bilanciamento del bianco (per fotocamere digitali), usare pellicole con una corretta temperatura colore (per le fotocamere analogiche)
  • assenza di riflessi parassiti: nel caso di luce laterale o frontale (con sorgente luminosa fuori campo) utilizzare il paraluce

La luce: è un elemento essenziale della fotografia del paesaggio, una buona luce può trasformare un soggetto poco interessante in un posto fantastico e, viceversa, una luce sbagliata può rovinare anche i soggetti più belli. Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone credono, una giornata di sole intenso, con un cielo senza nuvole, è una delle peggiori condizioni di luce che posso immaginare. La buona luce non è la forte luce di mezzogiorno: la luce migliore è ai margini della giornata. All'alba o al tramonto, c'è una luce calda e diffusa, che sembra accarezzare il paesaggio; le ombre sono chiare, e i colori sono caldi, intensi e molto piacevoli alla vista. Dovendo fotografare durante le ore centrali del giorno ci sono dei trucchi per ottenere il meglio da una luce non ottimale; se il celo è di un colore azzurrino tendente al grigiastro slavato e senza nuvole, inquadratene il meno possibile; se il celo è di un blu intenso con nubi cercate degli effetti di composizione della foto inquadrandone vaste porzioni. Fotografie eccellenti si possono ottenere anche sotto la pioggia o con cielo coperto, si crea un'affascinante atmosfera molto diversa dall'effetto foto-cartolina. In presenza di foto mal riuscite si può tentare la conversione in bianco/nero, con buoni ed a volte eccellenti risultati; se operate con photoshop non eseguite questa operazione con l'opzione "desaturate" ma utilizzate il "Channel Mixer" che da un controllo più creativo e flessibile dell'operazione.

L'atmosfera: lo stesso luogo può avere aspetti molto differenti. Il tempo, l'ora del giorno, la stagione e altre variabili influenzano l'aspetto di ogni luogo - non è mai esattamente lo stesso. Clicca qui per un esempio di foto riprese in diverse stagioni e con diverso tempo atmosferico. Con la pioggia molti fotografi non immaginano neanche di uscire di casa per fotografare, ma questo è un grosso errore, ed inoltre (a parte le apparecchiature professionali che sono completamente tropicalizzate) anche le normali reflex prosumer e gli obiettivi di fascia bassa possono essere usati sotto la pioggia senza troppi rischi.

La regola dei terzi (e relative eccezioni): Una buona composizione è fondamentale nella fotografia di paesaggio, ma è la cosa più difficile da imparare. Ci sono alcune "regole" che aiutano a migliorare la composizione, ma dovete sviluppare la vostra visione artistica per creare immagini uniche. L'errore più comune dei principianti è inquadrare l'orizzonte esattamente al centro dell'immagine. In genere, il risultato è un'immagine statica e poco bilanciata: il primo passo per migliorare la composizione è inquadrare il paesaggio secondo la "regola dei terzi." Che cosa significa? E' molto semplice: immaginate di dividere l'inquadratura in "terzi". Potete inquadrare la foto con 1/3 di primo piano e 2/3 di cielo, oppure con 2/3 di primo piano e 1/3 di cielo: in altre parole, dovete creare composizioni asimmetriche. Di seguito alcuni esempi della regola dei terzi: 1 2 3 4.

Primo piano e prospettiva: uno dei modi più efficaci per creare una composizione d'effetto è fotografare con un grandangolare e inquadrare qualcosa in primissimo piano: un fiore, una roccia, o un qualche altro oggetto interessante. L'oggetto in primo piano, insieme alla prospettiva esagerata dei grandangolari, crea un gradevole senso di profondità e "tridimensionalità." (vedi esempio). Con i grandangoli consiglio una messa a fuoco manuale, si focheggia oltre il soggetto in primo piano e si chiude il diaframma a f16, in genere la profondità di campo è sufficente per avere tutto a fuoco. Anche nel caso che gli oggetti più vicini alla lente fossero leggermente sfocati, non bisogna preoccuparsi perchè questo non distrae molto dalla foto.

Altri elementi compositivi: linee guida, diagonali e texture: Ci sono molti elementi in natura che aiutano a creare composizioni d'effetto: le diagonali sono uno dei più importanti. Potete utilizzare le linee diagonali per guidare l'occhio verso il soggetto, o per creare elementi grafici e simmetrie. Se osservate con attenzione il paesaggio, noterete che ci sono sia diagonali "esplicite" (come il fianco di una montagna) che diagonali "implicite" (per esempio, una serie di oggetti posti in diagonale). Potete inquadrare le diagonali come preferite, ma in genere non dovrebbe intersecare gli angoli dell'immagine, altrimenti la foto ha un aspetto un pò troppo "studiato". In alcuni casi non servono le diagonali per creare "linee guida": anche una curva o una linea diritta possono essere utilizzate per guidare l'osservatore attraverso l'inquadratura. Strade e sentieri sono un'eccellente esempio di linee guida per la vostra composizione, in particolare quando fotografate con un grandangolare e la strada è in primo piano.

Fotografia di viaggio, le regole da seguire: viaggiare, così come fotografare, è un'arte. Il viaggiatore cerca di conoscere ed informarsi, di scoprire luoghi differenti da quelli più conosciuti e turistici, di parlare e comprendere le persone andando oltre le difficoltà linguistiche, di immergersi completamente negli ambienti in cui si trova. Fondamentale è comunque la volontà di apprendere, la curiosità di conoscere, la capacità di ascoltare, l'abilità di condividere. Se si riesce ad affrontare un viaggio con questo spirito, con una mente ed un cuore aperto, si riuscirà ad assorbire, almeno parzialmente la vera essenza di un luogo e della sua gente. Una conseguenza di ciò sarà una maggior facilità nel saper cogliere tramite la nostra macchina fotografica le sfumature ed i colori più nascosti di ciò che sta di fronte a noi, ottenendo una rappresentazione ed un'interpretazione del nostro viaggio meno banale e scontata. Non esistono infatti regole fisse e rigide da seguire, se non quelle classiche della tecnica fotografica (messa a fuoco, tempo e diaframma...). Oltre a queste, la capacità artistica e l'abilità esecutiva di ognuno di noi deve avere libero sfogo nella interpretazione della realtà attraverso l'obiettivo.

un ponte nella nebbia
 
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